La diffusione dell’obesità infantile in Italia continua a essere allarmante, con tutte le conseguenze immediate e a lungo termine per la salute e i costi sociali che questa condizione comporta. A evidenziarlo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul tema, che vede il nostro Paese ai primi posti della classifica europea sul sovrappeso. Ma
Secondo uno studio condotto dall’Imperial College di Londra e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il numero di bambini e adolescenti obesi (tra i 5 e 19 anni) è aumentato di 10 volte negli ultimi 40 anni, mentre in Italia è cresciuto di quasi 3 volte nel 2016 rispetto al 1975. Ecco allora che,
Quel che si narra a proposito dell’origine della Coca Cola è che, nel 1886, un farmacista di Atlanta, John Stith Pemberton, fosse in cerca di una soluzione per sostituire l’alcol del “vino di coca”, una bevanda inventata da un suo omologo italiano come rimedio per il mal di testa. L’intuizione di Pemberton fu
Il Giornale del Cibo si è più volte occupato di obesità infantile, un fenomeno mondiale di proporzioni preoccupanti che riguarda circa 40 milioni di bambini sotto i 5 anni, Italia compresa. Si tratta di una patologia le cui conseguenze per la salute, in particolare lo sviluppo di malattie croniche, non sono da sottovalutare, ma
Secondo gli ultimi dati Okkio, i bambini maggiormente affetti da obesità sono nel Sud Italia. I numeri dell’obesità infantile sono preoccupanti, così sono partite campagne di “allarme obesità” per intervenire. Un esempio è l’iniziativa “Magno, ergo cogito” ad Avellino, zona campana più colpita dal problema, che si propone di diffondere i corretti principi alimentari e
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