Durante la Quaresima, i 40 giorni che precedono la Pasqua, la tradizione cattolica è piuttosto ferrea in materia di alimentazione: carne, uova e burro sono assolutamente banditi da qualsiasi piatto e ricetta. Tuttavia, si sa, per ogni regola c’è un’eccezione. E in questo caso, lo strappo alla regola è confermato da una tradizione culinaria
Pur essendo una ricorrenza tutta americana, ormai la Festa del Ringraziamento rientra a pieno titolo nel nostro immaginario collettivo. La fama internazionale di una celebrazione così strettamente legata alla storia dei soli Stati Uniti e Canada si deve soprattutto alla potenza comunicativa di cinema e televisione: la diffusione mondiale dei film e delle
Una croccante sfera dorata, il cui nucleo è costituito da una saporita oliva rivestita da un involucro di carne e odori. È l’oliva ascolana, piatto tipico dello street-food marchigiano che non può mancare durante gli aperitivi o sulle tavole nei giorni di festa. Ma lo sapete che, prima di essere un finger food davvero
Il Tè Matcha è una pregiatissima varietà di tè verde la cui origine si colloca intorno al nono secolo in Giappone. È da sempre protagonista del Cha no yu, che letteralmente significa “acqua calda per il tè” ovvero la cerimonia del tè, un antico rituale sociale e spirituale praticato in Giappone.. Per il suo
Alzi la mano chi non ha mai assaggiato un piatto della cucina cinese! Tutti (o quasi) abbiamo almeno una volta nella vita assaporato un buon piatto di riso alla cantonese o di pollo alle mandorle. Ma la tradizione gastronomica di questo Paese si ferma davvero a questi tipici piatti da rosticceria che conosciamo? La
Sono anni ormai che la cucina nipponica è entrata a far parte delle nostre abitudini: pranzi e cene all you can eat di sushi, sashimi, maki e nigiri saziano i nostri voraci appetiti sempre più di frequente. Ma, in realtà, cosa sappiamo davvero della cultura culinaria giapponese? Contrariamente a ciò che in molti pensano,
“San Giuseppe frittellaro / tanto bbono e ttanto caro, / tu cche ssei così ppotente / da ajutà / la pora ggente, / tutti pieni de speranza / te spedimo quest’istanza…”. Questi sono i primi versi di una famosa preghiera in rima del poeta romano Checco Durante, intitolata San Giuseppe frittellaro, che ho imparato
Willy ci ha scritto per condividere con gli altri lettori de Il Giornale del Cibo una notizia molto interessante: il ritrovamento sul retro di un documento notarile del 1700 di un’antica ricetta per preparare il Baccalà alla Vicentina. Due parole di introduzione, prima di farci raccontare direttamente da lui questa originale scoperta. Stoccafisso o baccalà?
Cibo e cultura si sono da sempre accompagnati sostenendo un legame indissolubile, antico ed eterno, che ha caratterizzato la storia e le tradizioni dei popoli. Nella letteratura, il cibo prende posto all’interno dei racconti e dei saggi dei grandi autori con gli intenti più disparati. A volte rappresenta uno strumento di seduzione, come nel Decameron di
Vicini alle vostre tavole per Natale, Capodanno, San Valentino e dopo avervi proposto un menù per la festa del papà, pensavate che per Pasqua vi avremmo lasciato in balìa del giudizio di suoceri e cognati, senza offrirvi il nostro umile aiuto? Abbandonare i nostri lettori proprio nel momento del bisogno non è dai noi: sarebbe
Non esiste tradizione più rispettata che quella legata al the inglese: un vero e proprio rituale di degustazione e buone maniere che viene tramandato ormai da secoli. Se, come me, siete amanti di questa bevanda e volete sapere proprio tutto sulla sua storia e sulle tradizioni ad essa connesse, allora vi consiglio di proseguire nella
Era un tiepido week-end di Maggio quando, al grido di ‘furgoncini d’Italia unitevi’, schiere di farinate, miasse, lampredotti, olive ascolane, arancini e street-eccellenze di ogni razza e dimensione si riversarono a Fontanellato (Parma), per cingere i bastioni della Rocca di San Vitale. E fu subito Castle Street Food. La Merenda nei Castelli d’Italia, festival del
Travolti dall’estasi degli street-assaggi, vagando tra Apecar e Food Truck, al Castle Street Food ci siamo imbattuti in Chef Rubio, l’uomo che ha prestato fegato e cultura gastronomica ad una causa encomiabile: la tradizione italiana del cibo di strada. Ex rugbista, instancabile viaggiatore e autore di due libri, Rubio è un sacco di cose ma
Quando si parla di cibo di strada, pizza, panini e fritti misti sono solo una faccia della medaglia. Almeno per quanto riguarda il panorama culinario italiano. E’ per questo motivo che oggi voglio suggerirvi alcuni tipici piatti dello street-food italiano che (come insegna Chef Rubio) dovreste provare almeno una volta nella vita. Street-Food italiano: 10
In Islanda al mattino preferiscono zuppa d’avena, aringhe affumicate e pane con semi; il buongiorno Brasiliano è accompagnato da spremuta d’arancia, papaya e pane tostato con prosciutto cotto; In Kenia, invece, basta una tazza di thé, una banana e una scodella di Uji per iniziare bene la giornata. Scegliere la migliore tra le colazioni
Nata a Napoli nel 1889 per omaggiare la Regina Margherita in visita nella città, la pizza è forse tra i cibi italiani più conosciuti all’estero. Già in questo articolo vi avevo parlato di come, oltre i confini nazionali, la ricetta di questo piatto venga spesso stravolta nei modi più bizzari. Oggi, in particolare, voglio soffermarmi
Oggi sei giù di tono e l’unica cosa, la sola che potrebbe invertire la rotta a una giornata nata storta è un bel piatto di cicoriette selvatiche e purè di fave nette. Sei salentina? Nelle origini e anche nel palato, hai risposto. Te lo ricordi quel piatto, fin da quando eri bambina. Giungevi a casa
Da sempre simbolo di una comunità, la vite ad alberello di Pantelleria è ora Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’UNESCO ha infatti riconosciuto il valore storico-culturale ed identitario di questa coltivazione unica al mondo, che nel tempo ha modellato il paesaggio dell’isola. A Pantelleria si continua ad utilizzare la stessa antica tecnica. Questa forma di coltivazione, che
Vi siete divertiti a mangiare fritture d’ogni sorta, a molestare le orecchie altrui con le trombette di Carnevale, e ad infastidire i passanti con i martelletti di plastica? Abbandonate pure i travestimenti perché il tempo della carne e degli eccessi è finito, almeno per una parte della popolazione italiana. Ad essere precisi infatti il Carnevale
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