street food italiano

Arrosticini, pane ca meusa, panelle: lo street food italiano in 15 piatti da provare

Angela Caporale
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    Quando si parla di cibo di strada, pizza, panini e fritti misti sono solo una faccia della medaglia. Almeno per quanto riguarda il panorama culinario italiano. Se, infatti, il nome “street food” può trarre in inganno, la tradizione del Belpaese è ricchissima di esempi e ghiottonerie da leccarsi i baffi, perfette da gustare passeggiando o riposando su una panchina. L’estate, poi, è la stagione ideale per sperimentare, tra una gita fuori porta e un viaggio alla scoperta delle chicche enogastronomiche delle Regioni italiane, anche i piatti del “cibo da strada”. È per questo motivo che oggi vogliamo suggerirvi alcuni tipici piatti dello street food italiano che, come insegna Chef Rubio, dovreste provare almeno una volta nella vita.

    street food

    Wead/shutterstock.com

    Street food italiano, sempre più amato

    Focacce, pizze, arancini (o arancine), ma anche arrosticini, cuoppo o piadina. Regione d’Italia che vai, street food made in Italy che trovi. E non si tratta di una moda recente, per quanto siano soprattutto i giovani ad essere veri appassionati del cibo di strada, perché tutte queste ricette fanno parte della tradizione e sono ben radicate tra le preferenze degli italiani. Una recente ricerca realizzata da Doxa per Deliveroo ha individuato non soltanto che ben sette italiani su 10 dichiarano di apprezzare lo street food, ma anche quali sono i piatti più amati.

    Sul gradino più alto del podio troviamo la pizza, che sia da forno, al taglio oppure al trancio, è sempre lei la regina dei cuori e degli stomaci degli italiani, che la preferiscono alla piadina romagnola e allarancino siciliano. Medaglia di legno per il panino con la porchetta laziale. Coloro che hanno condotto l’indagine hanno poi dato vita ad alcuni piccoli derby, chiedendo al campione (composto da 6.500 persone di età compresa tra i 18 e i 70) di scegliere tra coppie di cibi da strada in competizione: in questo caso, la piadina ha prevalso sul tramezzino, il panzerotto sull’arancino, il panino con la porchetta su quello con la salamella.

    Stimolando il campanilismo, gli analisti hanno poi chiesto di incoronare la Regione d’Italia regina dello street food. Con il 55% delle preferenze si impone la Campania, seguita a ruota dalla Sicilia, che è la più amata dai giovani. Poco dopo ci sono l’Emilia-Romagna, Puglia, Lazio, Toscana, Calabria, Lombardia e Veneto.

    Infine, la ricerca sottolinea anche come la passione per lo street food italiano non abbia età. Doxa sottolinea, infatti, che, indipendentemente dall’età, il 31% degli intervistati ha ammesso di ordinare a casa un cibo della tradizione street food almeno 1/2 volte al mese. Una passione, dunque, sempre più diffusa.

    Street food italiano, ecco 15 piatti da provare

    Conosciamo meglio, allora, 15 piatti tipici dello street food italiano che, secondo noi, sono assolutamente da provare, meglio – ça va sans dire – se direttamente nelle Regioni d’origine. Si sa, infatti, che delizie come il cuoppo o l’arancino hanno tutto un’altro sapore lontano dalla Campania o dalla Sicilia. Preparatevi ad allungare la lista delle prossime mete per le vacanze!

    Arrosticino, delizia d’Abruzzo

    arrosticini

    Luca Lorenzelli/shutterstock.com

    Ricco di storia, di tradizione e…di sapore! Gli arrosticini sono un tipico piatto abruzzese costituito da spiedini di succulenta carne di pecora. Impossibile non domandare a Giovanni Angelucci, abruzzese DOC, dove mangiare gli arrosticini in Abruzzo, nel suo articolo troverete tanti consigli davvero preziosi e gustosi.

    Il principe dello street food partenopeo: il cuoppo

    Principe del cibo di strada partenopeo è ormai diventato un must dello street food italiano. Il cuoppo è di un vero e proprio cono di carta nel quale è possibile trovare diversi fritti, tra cui: crocché di patate ripieni di mozzarella e prosciutto cotto, le famose palle di riso (una sorta di arancini), mozzarelline in carrozza, pasta cresciuta ripiena di alghe o di fiori di zucca, pizzette fritte, frittatine (piccoli timballi di pasta), ecc… Dove assaggiarlo a Napoli? Non possiamo che suggerirvi la lista di Luca Sessa.

    Pizza fritta, un’altra delizia di Napoli

    Parlando di street food italiano non possiamo non menzionare un altro caposaldo della cucina di strada partenopea: la pizza fritta. Il classico impasto per la pizza viene, in questa preparazione, cotta per pochi minuti nell’olio bollente e farcita, nella versione da passeggio, con un po’ di ricotta oppure con il pomodoro. Amatissima come spuntino non proprio light!

    pizza fritta

    sayef chaoiachi/shutterstock.com

    Cinque e cinque in Toscana

    Meno noto, ma altrettanto ghiotto è il Cinque e cinque, tipico panino livornese, farcito con torta di ceci o farinata. Il particolare nome di questo piatto risale agli anni ‘30 del Novecento, quando sia il prezzo del pane sia quello della torta di ceci erano di 5 centesimi di lire. Per contrazione della classica frase dei clienti “Mi dia 5 di pane e 5 di torta” ne derivò il bizzarro nome di “Cinque e Cinque”.

    Erbazzone

    Ci spostiamo in Emilia dove lo street food è di casa tra tigelle, crescentine, gnocco fritto e, per l’appunto, l’erbazzone. Tipico in particolare della zona di Reggio Emilia, si tratta di una  squisita torta salata ripiena di bietole, spinaci, aglio, uovo, scalogno e cipolla.

    Street food in Alto Adige? Il bretzel

    Prima di “rotolare” (letteralmente) di nuovo verso sud, facciamo un salto in Trentino Alto Adige perché tra le specialità gastronomiche della regione troviamo anche il Bretzel che possiamo considerare nella famiglia dello street food. È il tipico pane altoatesino, diffuso anche in Austria e Germania, e si presenta con la riconoscibile forma intrecciata. Croccante all’esterno e morbido dentro, è guarnito con grani di sale grosso.

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    elitravo/shutterstock.com

    Supplì alla romana

    Ci troviamo a Roma, a questo punto per assaggiare un altro grande classico dello street food made in Italy: il supplì. Si tratta di una “polpetta” dalla forma allungata a base di riso cotto al pomodoro, oppure al ragù con al centro un cuore di mozzarella: il supplì viene fritto e servito caldo, con l’esterno croccante e il cuore filante. Se volete assaggiarlo anche a casa, ecco una ricetta di una lettrice direttamente dalla tradizione romana!

    Focaccia di Recco in spiaggia in Liguria

    La tentazione di mangiare in riva al mare oppure sotto l’ombrellone c’è sempre, nelle calde giornate estive e lo street food può essere la risposta più adatta a questa esigenza. In Liguria esiste, poi, una sola soluzione: focaccia, di tutti i tipi. Noi vi consigliamo quella di Recco, un’eccellenza locale tutelata dal marchio IGP da gustare rigorosamente, come ci ricorda Giulia Ubaldi, calda, fumante e con le mani!

    Gnummareddi dalla tradizione pugliese e lucana

    Ci spostiamo a Sud, tra Puglia e Basilicata, per scoprire e assaggiare gli gnummareddi ovvero involtini di interiora, avvolti all’interno di budello di agnello o capretto. Generalmente vengono aromatizzati con foglie di alloro e cotti alla griglia.

    Panzerotti per tutti

    Dalla pasta avanzata per la preparazione del pane è nata la ricetta del panzerotto pugliese, una vera e propria delizia. Oggi la pasta viene farcita con pomodoro e mozzarella, oppure anche con le cime di rapa o con la carne e poi, naturalmente, fritta in olio bollente prima di servirla. Non resta che l’imbarazzo della scelta del ripieno tra le tipicità della Puglia!

    Pane, panelle e crocchè

    pane panelle

    al1962/shutterstock.com

    Approdiamo a questo punto in Sicilia dove sono molte le proposte dello street food famose in tutto il mondo. Un grande classico è pane e panelle, spesso accompagnate con le crocchè (di patate). Ma cosa sono le panelle? Invitanti frittelle di farina di ceci da gustare all’interno di morbidi panini al sesamo. Per i più curiosi ecco i nostri posti preferiti a Palermo dove mangiare le panelle, selezionati da Angela Fallea.

    Pane ca meusa

    Restiamo in Sicilia per parlare del pane ca meusa, anch’esso tipico street food che si trova per le strade di Palermo e non soltanto. Si tratta di un panino con un mix di frattaglie, milza compresa da cui il nome. È curiosa la storia di questo cibo che, a differenza di molti altri piatti della cucina siciliana, non è di origine araba, bensì ebraica. L’origine di questo piatto povero risale a più di 1000 anni fa, quando i macellai ebrei trattenevano, a mo’ di compenso, le interiora di vitello con cui farcivano quel che trovavano, il pane appunto, dando vita ad un cibo da strada amatissimo anche oggi.

    Panino con le spuntature

    Abbiamo parlato del panino con la porchetta, di quello con la salamella, ma anche quello con le spuntature è tra la nostra selezione di cibi di street food da assaggiare. Tipico della provincia di Ancona, nelle Marche, si tratta di un panino farcito con budella di vitello o agnello, condito con peperoncino e altri aromi e, successivamente, riscaldato alla griglia.

    Torta al testo

    torta al testo

    Gianfrancesco mariucci/shutterstock.com

    Di origine umbra, questa sorta di piada viene realizzata con pochissimi ingredienti: acqua, sale, lievito e farina. Può essere farcita con salumi o formaggi a piacere, Roberto Caravaggi l’ha assaggiata al Ristorante Testone di Perugia ed è stata una cena da ricordare!

    Cicchetti (e ombre di vino) in Veneto

    Sebbene all’apparenza possano ricordare le tapas spagnole, i cicchetti sono stuzzichini tipici della tradizione gastronomica veneta. Tra i più famosi, troviamo: baccalà mantecato, uovo con acciughe, polpette, moscardini con polenta e verdure fritte. Si accompagnano, in pieno stile veneto, con uno Spritz Aperol oppure con un’ombra, ovvero un bicchiere, di vino della zona: per chi, poi, ha in programma un giro per Treviso, ecco i nostri bacari da provare.

     

    E voi, a quali piatti dello street-food italiano non potete assolutamente rinunciare? Lasciateci un commento.

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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