Ristorante pesce torino

Ristorante di pesce a Torino: 5 nuove proposte

Giovanni Angelucci

Vi avevamo già parlato di alcuni dei migliori ristoranti di pesce di Torino, ma pare proprio che un articolo non basti e dunque eccoci qui con ulteriori consigli sparsi su tutta la città. Non dimenticate che a differenza di quel che si pensi, a Torino la materia prima ittica è fresca e di qualità, il che vuol dire validi piatti se combinata alle buone capacità di un bravo cuoco. Vediamo, allora, dove rivolgerci se vogliamo un buon ristorante di pesce a Torino.

Ristorante di pesce a Torino: le migliori proposte (seconda parte)

Sciamadda

Le sciamadde, le cosiddette “fiammate”, sono le tradizionali friggitorie genovesi. A Torino un giovane di Noli ha deciso di offrire la tradizione genovese sotto la Mole a suon di focacce, panissa, fritture di pesce di quelle veramente buone. Un pasto veloce a base di pesce di qualità, senza tavoli ma con solo banconi, adatto più per pranzo. Nel menù compaiono anche altri piatti non fritti come il minestrone genovese, il baccalà, le lasagne al pesto, la buridda di seppie il coniglio alla ligure. Un posticino informale ed interessante.

Civassa

L’ottima cucina di pesce in un ristorante piccolo e raccolto. Civassa piace per le sue porzioni abbondanti e per l’offerta ampiamente variegata: tante sono le varietà di pesce, cucinate in modo semplice, ma sempre gustose. Se siete appassionati di frutti di mare e di crudità allora vi commuoverete di fronte al Plateau Royal, fresco fresco direttamente dalla Francia con ostriche di Cap-Ferret , Gillardeau, Desirè, di Mont Saint Michel, ostriche Tsarskaya, Creuse de Bretagne, Belle de Quiberon, Fine de Claire, Spéciale de Claire, Creuse de Cancale e le Fine de Normandy. Spettacolo eh?

Mare Nostrum

In pieno centro di Torino, a due passi da Piazza Vittorio, il Mare Nostrum apre le sue porte per una delle più prelibate esperienze di pesce da fare a Torino. Pescato fresco e cucinato a regola d’arte attraverso pochi ma precisi piatti realizzati con ingredienti freschi e di stagione. Non troverete mai lo stessa proposta a parte qualche piatto tanto acclamato come le bistecche di tonno o ricciola insieme alle loro confetture casalinghe di cipolle rosse di Tropea, i filetti di rombo chiodato allo sfinciuni palermitano, con pomodori di Pachino, capperi di Pantelleria e olive Nocellara del Belice.

Oinos

Fratello più giovane del Mare Nostrum, è un sushi-siciliano e da qui sushiliano come è conosciuto. Gli amanti del sushi potranno ordinare nighiri, roll, gunkan costruiti su abbinamenti della cucina siciliana come caponata, pesto trapanese o cipolla rossa di Tropea. Consigliata la degustazione di maki con cruda di fassone e pesto di rucola o mandorle, tonno e cipolla caramellata, salmone e pomodoro secchi, i nighiri con gamberi rossi di Sicilia, tonno, pesce spada dei nostri mari, conditi oltre che con soia, wasabi o zenzero, anche con olio extravergine di oliva, succo di agrumi, pomodori secchi di Trapani e olive taggiasche.

Kensho

Cucina orientale fusion nella città sabauda in mano a giovani ragazzi cinesi esperti e preparati. Lasciatevi andare e ordinate i gyosa, ravioli ripieni di gamberi, pollo o verdure e gli speciali gunkan di ogni tipo (bigné al cucchiaio composti da pesce esterno e guarniti con tartare condita): mango tonno e cocco o anguilla cotta esterna guarnito con battuta di salmone affumicato, gambero bollito avocado pomodoro, salsa teriyaki, leggermente piccante. Da applauso la mini tartare di tonno, caviale e profumo d’arancia e la carne di razza wagyu con sale nero delle Hawaii, pepe bianco e germogli di shiso. Non dimenticate di assaggiare la cangiante proposta di sushi con una degustazione a cura dello chef. A disposizione la carte dei sakè.

Se dopo aver provato il vostro ristorante di pesce a Torino, volete cambiare,  non dovrete che “sfogliare” il Giornale del Cibo e cercare altri ristoranti di Torino che fanno al vostro caso.

Giornalista e gastronomo, collabora con numerose riviste e quotidiani che si occupano di cibo e viaggi tra le quali spiccano La Stampa, Dove e la Gazzetta dello Sport. I suoi piatti preferiti sono gli arrosticini (ma che siano di vera pecora abruzzese) e gli agnolotti del plin con sugo di carne arrosto. Dice che in tavola non può mai mancare il vino (preferibilmente Trebbiano Valentini o Barbaresco Sottimano).

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