Proprietà e usi dell'aneto

Usi e proprietà dell’aneto, antenato del chewingum

Redazione

L’Aneto è una pianta erbacea dai piccoli fiori, che viene dall’Oriente. Coltivata come pianta da condimento, in Italia è ancora poco utilizzata in cucina, mentre si fanno parecchi usi dell’aneto in altri paesi europei e in Medio Oriente, dove è particolarmente apprezzata.

Aneto

Origine e usi dell’aneto nella storia

Di origine asiatica, l’aneto si è naturalizzato in Europa meridionale. In Italia si trova in parte al nord, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, e in parte al centro, nelle Marche, Abruzzo e Molise.
L’uso di questa erba nella medicina popolare iniziò già presso i Greci, che credevano questa pianta capace di sedare attacchi epilettici e annullare sortilegi. Ancora oggi viene utilizzata in alcuni rituali esoterici.

Nelle cucine dell’Antica Roma l’aneto era molto amato: abbondava soprattutto nel cibo dei gladiatori, poiché si riteneva avesse la capacità di aumentare la forza fisica.
Nel Medioevo invece era apprezzato come rimedio naturale per i disturbi dello stomaco e l’insonnia.
Infine, negli Stati Uniti, in passato i suoi semi misti a quelli di finocchio venivano dati da masticare ai bambini per farli stare buoni in chiesa durante i lunghi e noiosi sermoni. Per questo c’è chi lo considera l’antenato del chewingum.

Caratteristiche dell’aneto

L’aneto è una pianta erbacea annuale, con fusto verde, tipicamente striato e cavo al suo interno. I fiori sono di colore giallo riuniti in ombrelle. Fiorisce dalla primavera e per tutta l’estate.
Si devono alla sua somiglianza al finocchio, per odore e proprietà, i suoi nomi comuni di finocchio bastardo, finocchio fetido e finocchio rizu.

caratteristiche dell'aneto

Proprietà, benefici e usi dell’aneto

Utilizzata sin dall’antichità come rimedio naturale per molti disturbi, le proprietà dell’aneto sono molte.
E’ carminativo, favorisce l’espulsione di gas da stomaco e intestino, antispasmodico, quindi, utile in caso di coliche, crampi allo stomaco e singhiozzo; è inoltre un rimedio naturale contro l’alitosi.
Avendo proprietà diuretiche e depurative è utile contro la cellulite: aiuta infatti a eliminare le scorie che causano l’accumulo di liquidi in eccesso.
Bere un infuso di semi di aneto prima di coricarsi è un’ottima abitudine poiché questa pianta favorisce anche la digestione e combatte l’insonnia.
Altra sua proprietà è quella di curare e rigenerare le unghie, grazie ad  impacchi rinforzanti ottenuti dai semi frantumati o dalle foglie. 

Gli usi dell’aneto in cucina

L’uso dell’aneto in cucina non è così diffuso in Italia, quanto in altri paesi europei e mediorientali.
Dell’aneto si utilizzano sia i semi, marrone-verdi con caratteristiche striature chiare, sia le foglie.
I semi freschi non hanno un buon odore, ma diventano molto aromatici una volta essiccati e se ne può ricavare anche un olio.

 In generale l’aneto si abbina bene alle verdure bollite, alle carni cotte alla griglia, ai pesci grassi e alle marinate. Ottimo da spolverizzare sulle uova sode. Le foglie, fresche o secche, sono impiegate per aromatizzare generalmente insalate, pesci, carni e salse; mentre i semi servono per profumare i liquori e le confetture, l’olio d’oliva e l’aceto.

Gli usi dell'aneto in cucina

In Germania e in Ungheria viene usato per preparare sottaceti agrodolci, mentre in Scandinavia insaporisce salmone, uova, molluschi, patate e zuppe. In Grecia, infine,  le foglie accompagnano la feta e i legumi, mentre con i semi viene arricchito l’impasto del pane.
Nel nostro ricettario sono presenti due gustosissime ricette con l’aneto:

Se lo utilizzate, tuttavia, come con tutte le spezie e le erbe aromatiche, tenete presente qualche raccomandazione.

Aneto: controindicazioni

L’aneto è generalmente sconsigliato in gravidanza e allattamento. Negli altri casi non presenta particolari controindicazioni, tuttavia, non bisogna esagerare con i dosaggi ed andrebbe inoltre evitato da chi soffre di disturbi dell’apparato urinario.

Voi quali usi dell’aneto preferite in cucina?

E a proposito di alimenti per aromatizzare, potrebbe interessarvi conoscere quali sono le alternative al dado e perché sarebbe meglio preferirle.

Articolo scritto a quattro mani da Francesca Bono e Elena Rizzo Nervo.

 

Lascia un commento