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I piatti kitsch più amati dagli anni ’50 agli anni ’90

Redazione

Le ricette delle mamme, quelle delle nonne, ma anche quelle nei ricettari degli anni passati, ci ricordano che l’eleganza non è sempre stata un aspetto principale della cucina. Molto spesso, soprattutto prima dell’avvento dei nuovi trend legati alla cucina vegetariana e vegana si è osato con salsine, cibi confezionati, gelatine e unioni di sapori improbabili. La cucina in passato ci ha regalato alcune presentazioni sontuose, ricche di eccentricità con accostamenti da pelle d’oca, insomma piatti kitsch. Si tratta di una cucina popolare, che negli anni in cui veniva preparata rappresentava il gusto dell’epoca, anche se ora il suo fascino sembra non sedurre più. Per gli amanti dei revival, abbiamo deciso di portarvi indietro nel tempo, in un excursus culinario che va dagli anni ‘50 agli anni ‘90, con i piatti più kitsch di sempre.  

5 piatti kitsch degli anni passati

Anni ‘90: cocktail di gamberi

cocktail di gamberi

Non poteva mancare come antipasto nelle cene più importanti, il cocktail di gamberi servito nelle coppe martini oppure nelle ciotoline di conchiglia. Spesso i gamberi usati erano quelli in salamoia ma la ricetta originale prevedeva le code di gamberi fresche che spuntavano dalla coppa come a volersi tuffare nell’abbondante salsa. Altro punto sul quale soffermarsi è proprio la salsa rosa, che non era semplicemente l’unione di ketchup e maionese, anche se quasi tutti la realizzavano così: in quella deliziosa cremina c’era anche il cognac, salsa Worcester e panna. Le porzioni non erano di certo da finger food, ma abbondanti, stracolme da inzupparci gamberi e dita dentro. Il letto d’insalata verde sottostante era un passaggio da non sottovalutare, perché quel tocco di croccante e fresco in tutta quella valanga di salsa morbida e corposa era forse l’abbinamento più azzeccato.

Anni ‘80: pennette alla vodka

penne alla vodka

Oltre ai capelli cotonati e la vittoria dell’Italia ai Mondiali, gli anni ‘80 vengono ricordati per le pennette alla vodka, un piatto sperimentale, ricercato ed esotico (per quegli anni). Si tratta di un primo veloce, per sorprendere parenti e amici durante pranzi e cene, ricco di panna, ingrediente must have del periodo. Volevate far colpo durante una cena romantica? Pennette alla vodka. Un primo per un buffet della festa di compleanno? Erano sempre le pennette alla vodka. La presenza scenica era davvero discutibile, il gusto affumicato e leggermente alcolico non era dei più raffinati ma sorprendentemente veniva assaporato anche dai palati più esigenti del tempo. Non si badava ai grassi e alle calorie quindi l’ingrediente più salutare della lista per questa ricetta era la salsa di pomodoro, seguita dalla pancetta affumicata, la vodka e la panna fresca. Ingredienti che negli anni ‘80 si trovavano facilmente nelle dispense di ogni cucina casalinga e professionale. Cremoso era cremoso, invitante era invitante e nel mondo è ancora visto come uno dei piatti made in Italy più preparati, dopo il sugo alla bolognese.

Anni ‘70: pesca melba

pesca melba

Ed eccoci arrivati agli anni ‘70 con un dessert, la pesca melba, ve la ricordate? Gli ingredienti per realizzarla erano pochi ed essenziali: pesche, gelato alla vaniglia, sciroppo di lamponi e panna montata. Le pesche dovevano essere sciroppate, piene di succo zuccherino, quindi era possibile prepararla sia nei i mesi estivi, per un party in piscina, sia nei mesi invernali, come dolce per le cene di Natale. La ricetta originale prevedeva l’utilizzo di una purea di frutti di bosco, per donare acidità e freschezza, ma nella versione casalinga veniva utilizzato lo sciroppo di lamponi, con annesso (raramente) qualche lampone fresco. Per servire a tavola questo dolce stratificato venivano utilizzate le coppette in cristallo della nonna, stoviglie dal tocco vintage perfette per questo dessert decisamente retrò.

Anni ‘60: insalata di carne in scatola

insalata di carne in scatola

Pubblicità televisive e nascita dei primi supermercati, portarono gli italiani degli anni ‘60 ad un grande consumo di prodotti in scatola. La carne era uno di questi, un alimento da sempre considerato ricco ma che veniva venduto a basso costo perchè porzionato in delle scatolette. Veloce, pratica ed economica, l’insalata di carne in scatola divenne il piatto più preparato durante quegli anni. Bastavano pochi ingredienti per accompagnare la poltiglia gelatinosa di carne e formare un piatto completo per tutta la famiglia. I pomodori erano l’ortaggio che non poteva mancare, donavano freschezza alla preparazione, ma anche lattuga e succo di limone. I più salutari univano qualche carota, per i palati più esigenti non potevano mancare le patate lesse ed i capperi, e per chi del consumismo non poteva farne a meno i fagioli in scatola erano la salvezza.

Anni ‘50: paglia e fieno con panna, prosciutto cotto e piselli

paglia e fieno

La pasta con la panna o la si ama o la si odia, ma di certo negli anni ‘50 era il non plus ultra dei primi piatti. La tipologia di pasta più utilizzata era la tagliatella paglia e fieno, dal colore giallo e verde, che rendeva il piatto scenografico. Gli ingredienti del condimento erano principalmente panna, prosciutto cotto e piselli ma veniva aggiunta anche una noce di burro e dei dadini di cipolla.  La velocità di esecuzione di questo piatto lo ha reso un classico della cucina italiana, amato da grandi e piccini. Alcuni ingredienti possono portarti direttamente in un preciso periodo storico, e la panna da cucina, tanto bistrattata negli ultimi tempi, per più di quarantanni è stata uno di quelli immancabili nelle cucine di molte massaie. Alcuni, tutt’ora, cercano di replicare questa ricetta, magari presentando la rivisitazione light con panna di soia e senza soffritto, nonne di tutta Italia ribellatevi!

Andare indietro nel tempo vi ha fatto tornare alla mente molti ricordi e vi ha strappato un sorriso di malinconia? Allora vi consigliamo di leggere anche le 6 curiosità sulla Coca-Cola, le sue origini, le prime bottiglie e le innumerevoli pubblicità.  

4 risposte a “I piatti kitsch più amati dagli anni ’50 agli anni ’90”

  1. marco bat ha detto:

    Aggiungerei anche il vitello tonnato, unico certificato accostamento di carne e pesce che figurava sempre nei vassoi dei buffet con la sua bella crema di tonno e maionese.

  2. Giorgio Giorgetti ha detto:

    C’è però da dire che il vitello tonnato è comunque una ricetta tradizionale della fascia piemontese-lombarda, così come le lasagne lo sono per l’Emilia… difficile criticare o, peggio ancora, additare queste preparazioni come stigmate gastronomiche di un’epoca.

    Entrambi (vitello tonnato e lasagne, così come la parmigiana di melanzana, la caponata, ecc. ecc) sono ancora presenti in molti buffet. Magari popolari quanto si vuole, ma con dalla loro – almeno – la dignità della tradizione e non lo spirito ben preciso di un’epoca.

  3. Paolo ha detto:

    Manca uno dei piatti più sciagurati della cucina italiana di tutti i tempi: l’insalata di riso!

  4. Adg ha detto:

    Mi hai dato un’idea per una serata. Devo solo trovare un piatto degli anni 30 e uno degli anni 40 e coprirsi tutta la storia della nostra azienda di famiglia (anno di apertura 1935). Hai suggerimenti? Grazie!

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