La giornata mondiale dell’alimentazione

Adriana Angelieri

di Caterina Maddi Il 16 ottobre è un giorno senza segni particolari, penserete. E invece no, vi sbagliate di grosso! Il 16 ottobre è la Giornata Mondiale dell’Alimentazione (GMA), una ricorrenza istituita nel 1979 dalla FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Questa data fu scelta dai paesi membri per commemorare l’anniversario della fondazione dell’organizzazione che avvenne proprio il 16 ottobre del lontano 1945. La Giornata Mondiale dell’Alimentazione viene celebrata da oltre trent’anni in 150 paesi del mondo, con lo scopo di focalizzare l’attenzione a livello internazionale sui temi legati alla fame nel mondo. Quest’anno la manifestazione è dedicata ai ‘sistemi alimentari sostenibili per la sicurezza alimentare e la nutrizione’. Vediamo di capirci qualcosa! Innanzi tutto, cos’è un sistema alimentare? Pensiamo un po’ a quello che arriva ogni giorno sulle nostre tavole. Il sistema alimentare è costituito da tutto ciò che viene prima del cibo e che contribuisce a renderlo un prodotto pronto ad essere consumato. Parliamo dunque dell’ambiente, delle persone, delle istituzioni e delle leggi che regolano consumi e produzioni. Rientra in di un sistema alimentare anche il processo stesso di trasformazione delle derrate agricole. Considerando però che nel mondo circa 165 milioni di bambini sono malnutriti, mentre oltre 1,4 miliardi di persone sono in sovrappeso è facile valutare che le politiche in materia di sistemi alimentari non sempre pongono la nutrizione in sè e per sè come loro obiettivo primario. Ciò significa che non tutti i sistemi alimentari sono propriamente ‘sostenibili’. Un sistema è sostenibile se riesce a produrre cibo per tutti garantendo anche la nutrizione alle generazioni future; se sfrutta le risorse in modo efficiente in ogni fase del processo riducendo al minimo l’impatto ambientale; se garantisce la qualità delle derrate alimentari; se sviluppa metodi efficaci per controllare le perdite di produzione. Inoltre anche i consumatori possono adottare scelte ‘sostenibili’ per ridurre gli sprechi alimentari. A tale scopo è utile attuare campagne informative per educare i consumatori in materia di nutrizione e indirizzarli verso comportamenti alimentari corretti, scelte consapevoli e diete equilibrate. Sebbene gli ‘squilibri nutrizionali’ del nostro Pianeta siano evidenti e ben noti a tutti e nonostante le cause della malnutrizione siano molteplici e soprattutto complesse, è bene sottolineare che oggi si contano alcuni esempi positivi di Paesi che, negli ultimi decenni, sono riusciti a ridurre notevolmente la malnutrizione seppur in modo incostante. Basti pensare a paesi come il Vietnam in cui si è sviluppato un sistema molto efficace basato su produzione vegetale, acquacoltura e zootecnia (VAC); o l’India in cui sono stati trovati metodi alternativi per migliorare la fertilità della terra; ancora l’Etiopia dove la valorizzazione delle capre nei sistemi agricoli misti ha permesso di ottenere importanti risultati riguardo al miglioramento dei livelli di nutrizione. L’Italia partecipa a questa giornata con varie iniziative. In particolare, il Ministero della Pubblica Istruzione, in collaborazione con quello degli Affari Esteri, ha promosso un’intera giornata dedicata alle scuole, al cibo e alla sicurezza alimentare. Sul sito del MIUR è possibile trovare materiale informativo differenziato per i diversi ordini di scuole, scaricare guide interattive e schede che indirizzino gli insegnanti a impostare la discussione in classe con gli alunni. Quanto a noi, consumatori adulti, bocche capaci di sfamarsi da sole, poche e semplici regole sarebbero utili a migliorare la qualità della nostra dieta. Impariamo a mangiare bene dunque, evitiamo di sprecare, consumiamo con consapevolezza. Facciamoci domande, soprattutto! Chiediamoci sempre da dove proviene il cibo che compriamo e in che modo è stato prodotto. Abitudini salutari per noi, per il nostro Pianeta e anche per le nostre tasche.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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