limoni confit

Limoni confit: cosa sono e come prepararli in casa

Carmela Kia Giambrone
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    I limoni confit o limoni fermentati provengono dalla cucina tradizionale mediorientale, come il formaggio dell’uomo povero, di cui vi avevo parlato qualche tempo fa. Sono una delle tante ricette di verdura e frutta lattofermentata, semplice e alla portata di tutti, tipiche di quella zona del mondo. 

    Con pochissima spesa, relativamente poca difficoltà e forse un pizzico di pazienza, quella sì, è possibile realizzarli in autonomia. I limoni confit arricchiscono così insalate miste o pietanze salutari, antipasti, happy hour vegan ma non solo. Il loro sapore, salato e leggermente acido, si abbina anche a burger vegetali, polpette vegan, involtini con carta di riso e perché no, patè di verdure e tofu. Sperimentateli in casa per aggiungere ai vostri piatti la bontà della fermentazione!

    Limoni fermentati: una ricetta della cucina araba

    Lyudmila Mikhailovskaya/shutterstock.com

    Partendo da alcune regole base, sperimenteremo in casa la realizzazione dei limoni lattofermentati: questi limoni, tipici della cucina araba e marocchina vengono infatti preparati per meglio essere conservati e sono spesso utilizzati per insaporire numerosissimi piatti diversi. Noi potremo realizzare creme, patè, tartine, arricchire primi piatti a base di riso o verdure stufate, beneficiando della meraviglia di un alimento lattofermentato utile al nostro microbioma e alla nostra intera salute. Vediamo insieme alcune regole da tenere presenti e quindi scopriamo la ricetta, passo dopo passo per la realizzazione dei limoni confit.

    6 regole base per la buona riuscita della fermentazione

    La ricetta dei limoni fermentati, anche detti confit, come vedremo tra poco, è molto semplice e davvero alla portata di tutti. Naturalmente le regole da tenere sempre presenti sono poche ma assolutamente basilari:

    1. I limoni che sceglierete decreteranno la buona o la cattiva riuscita del vostro operato: optate per quelli  biologici, ovvero senza traccia di sostanze nocive sulla loro buccia.  Questo è molto importante perché per gli agrumi, se non biologici, generalmente le bucce vengono definite “non edibili” per la presenza di sostanze non compatibili con il consumo.
    2. Scegliete sempre dei limoni freschi;
    3. Scegliete dei limoni senza segni di muffe o altre “imperfezioni”: se è presente una parte con delle muffe non rimuovetela utilizzando poi il limone per la fermentazione, bensì scartate il limone stesso. Le muffe visibili infatti non sono le uniche presenti nel limone, il quale invece risulta completamente contaminato.
    4. Perdete qualche minuto in più per la loro pulizia: dotatevi di una piccola spazzolina per verdure in setole vegetali, questa vi permetterà di spazzolare i vostri limoni alla perfezione prima di utilizzarli.
    5. Abbiate pazienza: per una buona fermentazione è necessario un 1 mese. Nè più, nè meno, quindi ricordiamoci di segnare il termine sul calendario e di controllare durante il tempo di preparazione che tutto proceda per il verso giusto, ovvero non vi sia presenza di muffe o altri segni di contaminazione.
    6. Infine, dotatevi di una pressina per verdure, vi sarà certamente molto utile per moltissime preparazioni fermentative, una spesa per l’acquisto di uno degli strumenti più utili nella cucina vegan che se fatta una volta vi ripagherà certamente. La pressina per verdura non è altro che un contenitore con un tappo a vite che girando grazie ad una rotella sul suo coperchio permette di pressare i cibi che contiene.

    Limoni fermentati: la ricetta step by step

    Sunvic/shutterstock.com

    La ricetta base per semplicità riporta le dosi di mezzo chilogrammo di limoni ma, a seconda della grandezza della pressina per verdure, potrete anche raddoppiarle, lattofermentando 1 chilo di limoni freschi con 8 cucchiai di sale integrale marino. Le erbe aromatiche potranno variare a seconda dei vostri gusti: per la prima fermentazione dei limoni provate a sceglierne solo una così da capire quanto questa influenza il risultato finale. Buona sperimentazione!

    Ingredienti:

    • 500g di limoni biologici
    • 4 cucchiai di sale integrale marino
    • q.b di rosmarino
    • q.b di peperoncino
    • q.b di ginepro
    • q.b di alloro
    • alloro
    • ½ bicchiere di acqua declorata fredda

    Procedimento:

    1. Lavate e spazzolate molto bene i limoni, utilizzando anche una spazzolina per verdure.
    2. Tagliate i limoni in 8 parti: prima a metà, poi ancora a metà e ancora a metà e poneteli in una bastardella ampia.
    3. Aggiungete il sale integrale marino e rigirateli per bene.
    4. Dotatevi di una pressina per verdure e rempitela con i vostri limoni tagliati a tocchetti.
    5. Per ogni strato di limoni aggiungete i vostri aromi: mettetli tutti o solo alcuni, come il vostro gusto vi suggerirà.
    6. Aggiungete quindi l’acqua, chiudete il coperchio e stringete la vite. 
    7. Lasciate in fermentazione per 1 mese, trascorso questo tempo i vostri limoni saranno pronti da gustare.
    8. Ricordate di conservarli per non più di 6 mesi riposti in frigorifero in un barattolo di vetro che avrete provveduto a sterilizzare.

     

    Ecco quindi, come vi avevo anticipato, che per realizzare i limoni fermentati in casa non serve davvero molto se non un poco di attenzione e qualche strumento utile. Potrete ovviamente variare la scelta delle erbe aromatiche e delle spezie ma non variate la quantità e la proporzione di sale, questo infatti potrà pregiudicare la buona riuscita della stessa ricetta. Non vi resta quindi che gustare i vostri limoni confit e assaggiarli accostandoli alle vostre ricette preferite!

     

    Carmela è nata a Bergamo e vive poco lontano da Milano. È una giornalista e si occupa da molti anni di alimentazione naturale, autoproduzione, ambiente e sostenibilità, tematiche che tratta anche nel suo blog equoecoevegan.it. "Adoro l’hummus di ceci e le patate, sotto ogni forma possibile", dichiara, mentre gli elementi che non devono assolutamente mancare in cucina per lei sono il coraggio ed un buon frullatore ad immersione, "perché l’improvvisazione necessita certo di idee ma soprattutto di strumenti pratici da utilizzare".

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