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Il Manifesto Della Cucina Nazionale Italiana

Adriana Angelieri

Titolo: Il Manifesto della Cucina Nazionale Italiana
Autore: Martino Ragusa
Casa editrice: Aliberti Editore, in collaborazione con CIR Food
Prima edizione: 2009
Pagine: 350

Martino, l'autoreIl Manifesto della Cucina Nazionale Italiana è nato da un’idea di Martino Ragusa. È stato lanciato per la prima volta alPellegrino CookingFestival di Marsala nell’edizione 2008 e cresciuto nel confronto con i professionisti del settore, i nostri lettori del Giornale del Cibo e il pubblico a cui è stato presentato.
Ora è diventato un libro, che raccoglie la proposta unificante per la Cucina Nazionale Italiana argomentata da Martino e 170 ricette inedite frutto dell’interpretazione del Manifesto, a supporto pratico della teoria! Le ricette sono creazioni gastronomiche elaborate da Martino stesso, ma anche da molti chef professionisti che hanno sottoscritto il Manifesto e –last but not least– da un gruppo di nostri lettori Accademici del Maccherone che hanno sposato il progetto e dato un loro contributo!

la copertina completa del libro

la quarta di copertina del libro
(La quarta di copertina del libro)

 

Di cosa parla Il Manifesto della Cucina Nazionale Italiana

Ecco come la casa editrice Aliberti presenta Il Manifesto della Cucina Nazionale Italiana:

tartara di gamberoni al vinoUno studio articolato sullo stato della cucina in Italia oggi e la proposta per una nuova cucina italiana sovraregionale e sprovincializzata. 170 ricette – abbinate ai rispettivi vini – per superare il provincialismo gastronomico italiano. La cucina nazionale italiana non esiste, né le cucine regionali sono mai riuscite a integrarsi virtuosamente in un ricettario capace di identificare una cucina unitaria.

tagliolini alla carbonara estivaCon questo libro-documento, Martino Ragusa cerca di dare identità e dignità alla nostra cucina nazionale da sempre frammentata e ora pericolosamente influenzata dalle “nuove cucine” straniere (la spagnola in testa, ma anche la giapponese, la francese e la scandinava) che rischiano di alterare una gastronomia unica al mondo per ricchezza e qualità.

peperoni alle alici menaicaL’ “uovo di Colombo” è un menu di nuovi piatti rappresentativi della cucina nazionale italiana nati dalla combinazione virtuosa tra le numerose eccellenze del territorio; sono ibridate anche le varie tecniche di cottura e i saperi gastronomici locali. Insomma una fusion, ma finalmente tra saperi e sapori italiani, che tutti insieme concorrono alla creazione di una cucina italiana, etica e sana. Al Manifesto hanno già aderito numerosi cuochi, gastronomi, appassionati di cucina. I lettori di questo libro che lo desiderano possono inviare commenti, idee, adesioni e nuove ricette coerenti ai contenuti del Manifesto al sito www.ilgiornaledelcibo.it.

canederli vagabondiQuesto libro partecipa alla discussione 
sulla nuova cucina italiana con un progetto che punta soprattutto all’italianità, aldilà delle forti tentazioni esterofile osservate e subite in questi ultimi tempi. L’ipotesi è che il superamento del provincialismo / campanilismo gastronomico possa finalmente dare vita a un ricettario nazionale nel quale riescano a riconoscersi tutti gli italiani, dall’arco alpino a Lampedusa, pur salvaguardando ciascuno la cucina del suo territorio.

caprese ai marron glacèIl metodo suggerito prevede l’accostamento di prodotti tra loro distanti, lo scambio di tecniche locali e la rilettura delle ricette regionali in chiave contemporanea e trasversale al gusto di tutti gli italiani.
A una prima parte teorica che illustra il Manifesto sulla base di articolate riflessioni, segue un ricettario di 170 ricette abbinate ai rispettivi vini. Sono state ideate da Martino Ragusa oltre che da cuochi professionisti, gastronomi e appassionati di cucina.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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