Fico Eataly World

F.i.C.O. : dal forcone alla forchetta…

Silvia Trigilio

Le porte del 2015 si spalancano aprendo la strada al trionfo del cibo italiano. No, non stiamo farneticando, stiamo parlando delle opportunità a cui andrà incontro il made in Italy nel corso dell’anno appena iniziato. L’avvenimento che più ci inorgoglisce (ne abbiamo già parlato e ne parleremo ancora) è senza dubbio l’epocale Esposizione Universale che si terrà a Milano. Ma i cantieri delle eccellenze italiane sono a lavoro per offrire al nostro Paese e alla cultura del buon cibo un’altra clamorosa vetrina: F.I.C.O. Eataly World, parco tematico dell’agroalimentare italiano.

In questo articolo, ve ne daremo un assaggio…

F.I.C.O. Eataly World : si aprono i cantieri

Proprio in questi giorni, a Bologna si piantano i pilastri di un progetto che interesserà un’area di 80 mila mq, una sorta di grande parco con un duplice scopo: intrattenere ed educare al cibo genuino e alla buona cucina. Iniziano proprio a Gennaio, infatti, i lavori per la realizzazione della Fabbrica Italiana Contadina, una sorta di tempio dell’eccellenza enogastronomica italiana promosso da CAAB (Centro Agro Alimentare di Bologna), con il supporto del Comune di Bologna e con il contributo della catena Eataly.
Obiettivi a breve termine? Aprire le porte entro la fine dell’anno, quando Expo avrà chiuso le sue…

Museo del cibo, nel mercato ortofrutticolo

In qualche modo F.I.C.O. vuole essere questo: un grande museo del cibo italiano, che svela al visitatore tutti i passaggi di ciò che troviamo nelle migliori tavole italiane. Un museo che deve istruire e divertire, e per farlo metterà sotto gli occhi del visitatore aree di coltivazione, produzione, vendita, ristorazione, studio e ricerca didattica.

A F.I.C.O. vedremo insomma il campo in cui viene coltivato e raccolto il grano, il mulino in cui viene lavorato, il pastificio artigianale e il negozio che vende la pasta d’eccellenza, per arrivare al piatto in tavola: le proposte che i ristoranti offrono partendo da quei prodotti.

Perché Bologna?

Vorreste mettere in discussione l’autorità della grassa in fatto di cibo? Le buone forchette che si aggirano tra i ristoranti di questa affamatissima città, in cerca di nuove scoperte culinarie, non hanno dubbi. Uno dei pilastri dell’identità di Bologna è il suo amore incondizionato, la sua adorazione per la buona cucina.
E poi perché la rossa ha una posizione strategica e risulta ben collegata alle principali città italiane di interesse turistico.

Tirando le somme: sono uno straniero in vacanza in Italia? Uno dei motivi che mi spingono qui è la sua secolare e prelibata cultura culinaria? Dopo aver fatto un tour di ristoranti e tradizioni enogastronomiche, la mia curiosità mi spingerà a conoscere i segreti e i retroscena di quello che le mie papille gustative hanno adorato… E per farlo, probabilmente, visiterò F.I.C.O.

F.I.C.O. in numeri

Oltre 6 milioni di visite all’anno, 5 mila nuovi posti di lavoro, per un progetto che valorizza una dieta sostenibile e rispetta i propositi di sostenibilità in ogni sua scelta: sul tetto del Centro Agroalimentare è stato installato il più grande impianto fotovoltaico d’Europa.

Amanti del buon gusto rallegratevi: durante questo 2015, le forchette della buona tavola italiana saranno lucidate a dovere da Expo e F.I.C.O. Eataly World.
E la nostra cultura culinaria, di questo siamo consapevoli, merita una mise en place di tutto rispetto…

Fonte immagine: www.caab.it

Nata ad Augusta, in provincia di Siracusa, vive a Bologna, dove lavora per l'agenzia di comunicazione Noetica. È direttore responsabile de Il Giornale del Cibo, per cui si occupa di Food Innovation. Il suo piatto preferito è l'insalata di polpo, a patto che sia fresco e cotto bene, perché "è un piatto semplice che riesce a portarmi a casa senza prendere l'aereo". Per lei in cucina non possono mancare il limone, l'origano, l'olio buono e una bottiglia di vino bianco.

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