cosa fare a fico

Cosa fare a FICO? La mappa e la guida alle 5 esperienze da non perdere

Adriana Angelieri

In tanti, negli ultimi giorni, lo hanno definito “la Disney World del cibo in Italia”, lasciando probabilmente confuso chi ancora non ha ben capito cosa contiene e cosa sia FICO, il parco agroalimentare più grande del mondo, che inaugura oggi alle 16.30 a Bologna. Chiariamo subito un punto: il paragone con il celebre parco divertimenti non è fuori luogo, e non c’è nulla di offensivo in questo. Semplicemente, “gli americani”, come ha osservato il presidente onorario Oscar Farinetti, “hanno una storia molto recente, e si sono inventati Pluto, Paperino e Disneyland e li vendono in tutto il mondo”, perché quei personaggi, in fondo, custodiscono una parte importante della loro identità.

Dal canto suo, l’Italia ha un bel po’ di cavalli di battaglia da giocarsi all’estero, ma se ce n’è uno che nessuno avrebbe mai il coraggio di mettere in discussione, quella è proprio la cultura gastronomica, risultato di una filiera agroalimentare eccellente e di “una biodiversità che non possiede nessuno”, che merita di essere valorizzata e raccontata, e Fico è fico perché lo fa molto bene, in tanti modi diversi, anche attraverso il divertimento.

FICO ingresso

Photo credit by Francesco Lombardo

E’ un parco (potete anche consultare la mappa) in cui portare i bambini per mostrare loro come si fa l’olio, la pasta, da dove viene il cioccolato e come viene lavorato il cacao. Con i suoi 40 punti di ristoro per tutte le tasche, però, è anche un luogo di ritrovo, nonché un “bazar” dell’eccellenza italiana, un alveare di botteghe in cui fare la spesa (a bordo di una delle tante bici Bianchi messe a disposizione all’ingresso), un centro congressi. In breve, è la vetrina della cucina territoriale del Belpaese, delle piccole e grandi fabbriche agroalimentari.

Un luogo in cui vedere, fare, assaggiare, imparare una marea di cose, ed è per questo che la nostra prima volta alla Fabbrica Italiana Contadina necessita assolutamente di una guida. Vi spieghiamo quindi cos’è e cosa fare a Fico, e vi diamo un paio di dritte che vi aiuteranno ad orientarvi in questo mega-paradiso dei foodie senza sprecare nessuna occasione, a partire dalle attività da non farsi assolutamente scappare.

Cosa fare a FICO: 5 esperienze che meritano il viaggio

apertura fico

Photo credit by Francesco Lombardo

1. Mangiare e bere

Non era difficile capirlo: a Fico, prima di tutto, si mangia, e se vi state chiedendo quanto costi farlo la risposta è “dipende da voi”. Se si escludono i 4 ristoranti stellati al suo interno, è un luogo per “comuni mortali” (a proposito: l’ingresso a FICO è gratuito), in cui troverete dei “ristoranti tematici”, specializzati nella preparazione di un particolare tipo di cibo o di cucina, ma anche osterie e “chioschi”, piccoli templi dello street food italiano. Di certo, la prima volta che metterete piede a FICO non potrete provarli tutti, ma potrete concedervi 5 tappe secondo noi irrinunciabili.

ROI – Olio Ulivo Bistrot (con Focacceria Gran Torino)

gran torino

Si presenta come “un assaggio di Liguria nel cuore della Pianura” questa deliziosa focacceria, annessa al frantoio dell’olio ROI, che dal 1900 propone olio extravergine di oliva da olive taggiasche. Qui, proprio fornendosi dell’olio ROI, Gran Torino propone la focaccia fatta con “prodotti buoni”: farine biologiche e di qualità, formaggi doc come Raschera, Castelmagno o Bra, riproponendo a Bologna l’esperienza sviluppata già a Torino, dove è stata elogiata anche da Carlo Petrini.

Per non sbagliare sedetevi ai tavoli e provate la farinata, la focaccia semplice e quella “di Recco”, al formaggio, vere e proprie gioie per naso, occhi e bocca, sfornate senza sosta in questo punto ristoro che rende orgogliosamente omaggio alla Liguria e alle sue specialità.

Venchi – La cioccolateria

venchi fico

Photo credit by Francesco Lombardo

La tradizione piemontese del cioccolato Venchi approda a FICO in tutto il suo goloso splendore. Infatti, se un’intera parete realizzata con 30.000 diversi cioccolatini non bastasse ad accendere la vostra curiosità, fate un salto per provare le mille declinazioni del cioccolato: praline, blend extra fondenti, ma anche cioccolatini al tiramisù, alla crema di pistacchio o alla crème brûlée. Il tutto vicino a un bellissimo laboratorio del cioccolato, con vetri a vista, dove potrete imparare i segreti della filiera. Un’esperienza imperdibile per chi come noi ama i peccati di gola!

Birreria Baladin e ristorante “100 vini e spuntini”

birra baladin

Non solo mangiare, ma anche bere e alla grande.
La Baladin è una delle più importanti birre artigianali italiane, nata a Piozzo in provincia di Cuneo e ormai presente in 30 Paesi del mondo, con locali a Roma, Milano, Torino, Bologna, ma anche New York, sulla terrazza di Eataly. Questa birra 100% italiana prosegue il suo viaggio da protagonista approdando a FICO con un birrificio e una birreria dove gustare tutte le proposte del fondatore Teo Musso e del mastro birraio Paolo Fontana.

Selezione delle materie prime, innovazione tecnologica e arte birraia danno vita a ottime birre luppolate, speziate, puro malto… c’è solo l’imbarazzo della scelta, per cui lasciatevi guidare dall’attento e accogliente staff e troverete certamente quella giusta per voi.

bottaia fontanafredda

FICO nella sua proposta beverage non delude neanche chi preferisce il vino, dedicando un’intera area alle migliori etichette nazionali. Tra grandi espositori in legno a forma di botte e la suggestiva Bottaia 52 Fontanafredda allestita con numerose barriques, troverete la bottega del vino con il ristorante “100 vini e spuntini”. L’offerta prevede 100 etichette di vini italiani, che potrete sorseggiare in accompagnamento a golosissime tapas. Se siete tipi indipendenti, il ristorante offre anche la possibilità di riempirsi un calice attraverso un erogatore self-service: ottimi vini a prezzi accessibili.

Locanda dell’uovo – Eurovo

bottega uova

Sformati, omelette, muffin salati, finger food di ogni forma e specie ma anche dolci: nella locanda dell’uovo potete trovare questo e altro, purché si tratti di una preparazione a base di uova. E non uova qualsiasi, ma quelle prodotte dalla “fabbrica delle uova” di Eurovo presente a FICO, chiosco della fabbrica di Eurovo, che ci mostra un piccolo allevamento di galline che razzolano libere e si nutrono di mangimi biologici. “Vorrete farci credere che tutti i piatti a base di uova che mangiamo alla Locanda vengono dalle galline che stanno dietro la Fabbrica dell’Uovo?”, direte voi. Non tutte, certo, ma una parte di quelle uova viene proprio da lì, da quel piccolo allevamento, simbolo del modus operandi dell’azienda.

Locanda dell'Uovo

Ma se la vostra passione non sono le uova, e invece andate fuori di testa per (che ne so) le patate, i tartufi, la pasta fatta in casa, e volete provare l’emozione di sfondarvi solo ed esclusivamente con il vostro cibo preferito vi diamo una grande notizia: il bello di Fico sono proprio i ristoranti tematici, sogno erotico di ogni buona forchetta che voglia abbandonarsi senza remore alla sua più grande passione.

Il Lampredotto dei Chioschi Fico

Lampredotto

Che siate bolognesi in cerca sapori interregionali, street food lovers, nostalgici lavoratori fuori sede a caccia di cibo di strada capace di traghettarvi alle origini, o turisti decisi ad assaggiare il meglio della Grassa Bologna, i Chioschi di Fico vi piaceranno da impazzire, perché è qui che potrete assaporare l’anima più autentica e genuina della cucina regionale. Noi, senza esitazioni, abbiamo puntato il chiosco toscano, e detto fra noi “il fatto che a darti in mano un panino con il lampredotto sia una persona con l’accento fiorentino”, come giustamente ha osservato la mia “collega di sbafo” a Fico, “forse non sarà garanzia assoluta di qualità, ma mi mette già una certa fiducia”. E non posso darle torto: il nostro lampredotto non aveva nulla da invidiare a quello che abbiamo assaggiato a Firenze.

2. Imparare, con le giostre educative di FICO

l'uomo e il fuoco

La Fabbrica Italiana Contadina, nella sua ideazione, progettazione e realizzazione, si propone come luogo di educazione alimentare e alla sostenibilità, motivo per cui il patron Oscar Farinetti, nella conferenza stampa del 9 novembre, ha sottolineato che al centro del progetto c’è una grande offerta formativa, che coinvolgerà 300.000 ragazzi italiani tra gli 8 e i 16 anni.

A loro, ma non solo, sono dedicate le 6 giostre educative del parco agroalimentare, che raccontano, attraverso spazi multimediali, interattivi e coinvolgenti, il rapporto millenario tra l’uomo e gli elementi naturali:

  • l’uomo e il fuoco
  • l’uomo e la Terra
  • l’uomo dalla terra alla bottiglia
  • l’uomo e il mare
  • l’uomo e gli animali
  • l’uomo e il futuro

l'uomo e la bottiglia

Noi abbiamo avuto l’occasione di visitare in anteprima le giostre, per cui vi consigliamo di non perderle: ogni percorso costa 2€, mentre con 10€ potrete visitarle tutte e sei.
Se dovessimo sceglierne due su tutte, non volendovi svelare la sorpresa de “l’uomo e il futuro”, noi vi consiglieremmo la giostra dedicata a olio, vino e birra, ovvero la giostra 3, un percorso per conoscere quando e come sono nati questi straordinari prodotti, con un focus sulla produzione nelle diverse regioni italiane e tanti pannelli interattivi dove scoprire curiosità, storia e aneddoti, mettendosi alla prova con divertenti quiz.

l'uomo e il mare

Anche la giostra dedicata all’uomo e il mare ci ha affascinato, non solo per la mirandola di colori e proiezioni capaci di trasportarti in un attimo nel “profondo blu”, ma anche per i messaggi educativi che promuovono la sostenibilità della pesca e la lotta all’inquinamento dei mari. Infine, anche qui, tante esperienze interattive: potrete infatti anche prendere il comando di una barca e… pescare!

3. Fare la spesa

bici bianchi

Photo credit by Francesco Lombardo

Inforcate la vostra bici e godetevi l’esperienza di visitare FICO su due ruote, fermandovi di tanto in tanto per fare la spesa. Già, perché all’ingresso del parco parte la pista ciclabile che è possibile percorrere gratuitamente con una delle 500 FICO bike realizzate appositamente da Bianchi. Telaio in alluminio, tre ruote e due pratici carrellini, davanti e dietro, per fare acquisti in tutta comodità. 9000 mq di mercato vi basteranno? Qui troverete tutto il meglio del Made in Italy alimentare, diviso per tematiche e filiere. Così tra una degustazione, un laboratorio e una chiacchierata, potrete fare la spesa: ortofrutta, balsamico, olio, miele, pasta e riso, pomodoro e sughi, vino, birre, carne, salumi e formaggi, pesce, dolci. Oltre al cibo al mercato di FICO troverete anche il grande design per la cucina e la tavola, l’eco-cosmesi, i libri, i fiori e lo store delle biciclette Bianchi. La spesa è pesante? Volete fare un regalo? Niente paura, infatti, all’interno di FICO è presente Poste Italiane da dove potrete spedire i vostri acquisti. Insomma, nulla è lasciato al caso!

4. Visitare stalle e coltivazioni

razze bovine italiane

Photo credit by Francesco Lombardo

Vi togliamo subito un dubbio: a FICO non si macella. I 20.000 mq di biodiversità che oltre alle coltivazioni ospitano le stalle, sono a scopo didattico, per rappresentare e conoscere le principale razze italiane. I vostri bambini impazziranno davanti ai maialini, agli ovini, ai cavalli e alle oche e anche voi non resisterete alla bellezza delle razze bovine italiane presenti: la podolica, la maremmana e la chianina. Il latte prodotto verrà donato alla cooperativa Granlatte, che associa oltre 1000 produttori distribuiti in tredici regioni italiane.

Per quanto riguarda le produzioni, la fattoria didattica di FICO ospita anche molte cultivar italiane, tra le quali sono presenti 70 diversi alberi da vigne, 40 olivi rappresentativi della biodiversità italiana, una tartufaia e ancora alberi da frutto, piante aromatiche, cereali… per portare la campagna in città! I prodotti coltivati verranno in parte utilizzati nei tanti laboratori e corsi (30 giornalieri), ma anche nei chioschi e nei ristoranti presenti.

5. Mettersi alla prova

pasta a mano

Photo credit by Francesco Lombardo

Avreste sempre voluto sapere come si fa il formaggio? Vi piacerebbe imparare a lavorare il riso? Scoprire i segreti di una pasta sfoglia tirata come “sdaura” emiliana comanda? Sapere tutto sulla vita delle api? Imparare a fare la birra? Cercare tartufi? Bene, stiamo per entrare nel cuore dell’esperienza Fico: potete fare sia questo che altro. Perchè le “fabbriche” presenti in questo paradiso del food portano con loro non un piccolo stand, ma tutta la filiera della trasformazione e della lavorazione dei prodotti, e organizzano corsi e workshop per bambini e adulti.

venchi cioccolato

Noi ad esempio, in occasione del press tour organizzato pochi giorni prima dell’apertura, abbiamo partecipato ad un workshop sulla lavorazione del cioccolato organizzato da Venchi. Dopo aver assistito alla spiegazione sulla lavorazione, e aver visto le 6 macchine che, step by step, trasformano la fava di cacao in un cioccolatino, abbiamo composto e decorato la nostra personale mega-tavoletta.

Guidati dalla nostra solare e gentilissima esperta di cacao, abbiamo poi degustato diversi tipi di pasta di cacao, ottenuti da altrettanti tipi di fave provenienti da nazioni diverse. L’idea che ci siamo fatti è che il cacao a cui siamo abituati ha un sapore che nulla ha a che vedere con quello “vero”: basti pensare che una di queste paste aveva un (reale) retrogusto di oliva taggiasca e un’altra di Sauvignon.
In genere, il costo di un corso è di 20 euro. Quelli in calendario sono tantissimi, date un’occhiata: https://www.eatalyworld.it/it/plan.

Al termine di questa guida sulle cose da fare a Fico, una nota critica tocca dirla anche a noi, per cui vi informiamo subito che raggiungere FICO con la convenzione taxi che è stata attivata dall’aeroporto di Bologna o con la navetta, non è economico. Tuttavia a nostro parere ne vale la pena, per cui vi consigliamo di venire a verificare di persona… ormai non dovete più attendere: è arrivato il giorno dell’apertura e per l’occasione abbiamo anche intervistato il prof. Andrea Segrè, presidente della Fondazione Fico.

Articolo redatto a quattro mani da Silvia Trigilio e Elena Rizzo Nervo.
I credit dell’immagine in evidenza sono di Francesco Lombardo.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

2 risposte a “Cosa fare a FICO? La mappa e la guida alle 5 esperienze da non perdere”

  1. sal1656 ha detto:

    Si parla di cibo sotto tutte le sue forme ma, non ho visto ne sentito un solo accenno al cibo per celiaci.
    Dov’è, chi lo fa, chi lo vende, quali le aziende che presentano il cibo senza glutine.
    Se in questo parco del cibo non esiste il senza glutine provo solo sconcerto e mi vergogno per l’ennesima pagliacciata all’italiana.

    • Redazione ha detto:

      Ciao, grazie per il tuo commento. In effetti durante il nostro tour non abbiamo trovato aziende che trattano prodotti per celiaci ma ci informeremo sperando di poterti dare una risposta positiva. 🙂

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