digiuno terapeutico

Digiuno terapeutico: come riprendere l’alimentazione?

Matteo Garuti

Il digiuno terapeutico è una pratica che si sta diffondendo anche in Italia. Gli esperti e le ricerche sono sempre più concordi nell’esaltarne il valore depurativo, utile per ristabilire il benessere dell’organismo. Dopo aver parlato di diete estive, di idratazione e della possibilità di curarsi con il cibo, questa volta vedremo cosa mangiare dopo il digiuno, per riprendere al meglio le funzioni digestive.

Digiuno terapeutico: che cos’è?

Il digiuno terapeutico, se praticato correttamente e per brevi periodi, può essere un modo funzionale per depurare l’organismo. Per il corpo, infatti, è utile “riposare” l’apparato digestivo, con la possibilità di liberarsi dalle tossine. Ovviamente, digiunare non vuol dire portare questa pratica all’estremo o mettersi alla prova in modo sconsiderato. Il digiuno va svolto con coscienza e per un tempo limitato, possibilmente sotto supervisione medica. Questa pratica, inoltre, non richiede un’astinenza totale da tutti i tipi di alimenti. È importante sottolineare che non bisogna mai rinunciare all’acqua, specialmente in estate. Il digiuno è sconsigliabile per gli adolescenti e soprattutto per i diabetici.

digiuno

Come agisce 

L’apparato digerente e gli organi che lo compongono – stomaco, intestino, fegato, pancreas e reni – agisce essenzialmente per digerire e assimilare il cibo che viene ingerito. Questo significa che se gli alimenti vengono introdotti con frequenza, come avviene di solito nell’alimentazione contemporanea, questi organi lavorano pressoché senza sosta. Il digiuno terapeutico, quindi, consente a tutto l’apparato digerente di riposare, dando anche la possibilità agli organi di ripulirsi da scorie, tossine e grassi in eccesso.

Come condurre il digiuno terapeutico

Per chi vuole sperimentare gli effetti del digiuno terapeutico è sempre meglio partire da una “pausa alimentare” che duri al massimo un giorno, dopo aver consultato un medico. Anche dopo avere preso confidenza con il digiuno, tuttavia, è sconsigliabile protrarlo per più di tre giorni consecutivi. Qui di seguito ecco alcuni consigli su come condurre un digiuno.

Prima e durante il digiuno

  • Cibi crudi. Nel giorno che precede l’inizio del digiuno può essere utile mangiare solo alimenti crudi, con prevalenza di verdura e frutta fresca.
  • Per iniziare. La giornata di digiuno terapeutico si può iniziare con una tisana senza zucchero, magari con l’aggiunta di un po’ di succo di limone.
  • Bere molto. Durante il giorno, bere molta acqua, meglio se con un residuo fisso basso.
  • Verdura e frutta. Si potranno mangiare verdura e frutta fresca, ma in piccole razioni di 200 grammi al massimo.
  • Centrifughe e frullati. Durante il digiuno sono ottimi i centrifugati, meglio se a base di verdure fresche, che non contengono fruttosio; sedano, carote, rape, barbabietole e volendo anche cipolle e aglio, ottimi per depurarsi.
  • Fibre. Le fibre sono fondamentali per un digiuno efficace, per questo bisogna consumare verdura e frutta senza eliminare le bucce. Previo parere medico, potrebbero essere utili integratori specifici. L’ingestione di fibre richiede un’idratazione maggiore, anche per questo bisogna bere molto.
  • Sport. Nella giornata di digiuno, è molto utile praticare un’attività fisica leggera.
  • Sintomi. Durante il digiuno terapeutico è normale accusare alcuni lievi sintomi “di guarigione”, come il mal di testa o altri dolori, che comunque non devono spaventare troppo.
  • Ripetere il digiuno. Il digiuno terapeutico, una volta presa confidenza, può essere ripetuto mensilmente. Per i soggetti con alti livelli di trigliceridi e colesterolemia questa pratica depurativa e ancor più consigliabile.

frullati digiuno

Dopo il digiuno terapeutico

L’interruzione del digiuno è un passaggio importante da non trascurare, per massimizzare l’azione depurativa e per non incorrere in inconvenienti legati alla digestione. Mangiare molto o troppo velocemente potrebbe provocare nausea e malessere, perciò è meglio riapprocciarsi lentamente e con criterio all’alimentazione normale. Considerando un digiuno di un solo giorno, ecco alcuni consigli.

  • Un paio di giorni di transizione. Dopo un digiuno di un giorno è sufficiente dedicarne uno o due alla transizione verso l’alimentazione normale. Questa fase è importante e non va tralasciata. Se i giorni di “passaggio” saranno due, meglio reintrodurre i cibi solidi soprattutto a partire dal secondo giorno.
  • Capire il proprio corpo. Anche la fine del digiuno terapeutico è un processo individuale, dove è fondamentale riuscire a capire le proprie esigenze. Tutti i consigli, quindi, sono in parte subordinabili alla percezione soggettiva.
  • Molta acqua. Subito dopo il digiuno molti aspetti della giornata depurativa vanno mantenuti: bere molto è il più importanti fra questi.
  • Porzioni ridotte. Per recuperare gradualmente, è consigliabile consumare porzioni ridotte, magari distribuendo gli alimenti su più spuntini.
  • Masticare bene e non mangiare velocemente. Il cibo va reintrodotto senza fretta e una corretta masticazione è molto importante.
  • Verdura e frutta. I vegetali continuano a farla da padroni, anche se frullati e centrifugati possono gradualmente lasciare il posto al consumo solido classico.
  • Preparazioni semplici. Nella transizione dopo il digiuno sono ancora da preferire le preparazioni semplici e le cotture leggere; niente cibi grigliati, fritture, intingoli e soffritti.
  • Cosa evitare. I cibi da evitare sono: la carne, gli zuccheri, i carboidrati raffinati, l’abuso di sale, i cibi molto acidi (agrumi, aceto, ecc.), le bevande gassate, gli alcolici, gli additivi e i conservanti alimentari.
  • Cosa reintrodurre. Alcuni cibi proteici possono essere reintrodotti già nei giorni di passaggio. Fra questi, possono essere indicati lo yogurt e le uova sode. Riferendosi ai carboidrati, i cereali integrali sono da preferire.

frutto digiuno

Imparare dal digiuno

Il digiuno terapeutico non essere semplicemente un momento una tantum di recupero depurativo. Questa pausa alimentare, infatti, va sfruttata anche in senso educativo e percettivo, per rendersi conto del benessere pratico che una nutrizione più sana può generare. Per questo, alcuni accorgimenti sperimentati durante il digiuno e nei giorni di transizione possono essere introdotti nell’alimentazione di tutti i giorni.

E voi provereste il digiuno terapeutico? Avete delle esperienze da raccontare?

 

Altre fonti:
USDA – Food Composition Database

Matteo è nato a Bologna e vive a San Giorgio di Piano (Bo), è giornalista, sommelier e assaggiatore di olio d'oliva, ha collaborato con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna. Per Il Giornale del Cibo si occupa di attualità, salute, cultura e politica alimentare. Apprezza i cibi e le bevande dai gusti autentici, decisi e di carattere. A tavola ama la tradizione ma gli piace anche sperimentare: per lui in cucina non può mancare la creatività, "perché è impossibile farne a meno!"

16 risposte a “Digiuno terapeutico: come riprendere l’alimentazione?”

  1. Giovanni ha detto:

    Pratico il digiuno terapeutico una volta a settimana, nessuna controindicazione del caso.

  2. Paola ha detto:

    Pratico il digiuno una volta per settimana, e almeno una volta l’anno ne faccio uno di 7 giorni,
    è una bella cosa, e non solo per il benessere fisico, nessuna controindicazione, certamente nel caso di digiuno prolungato è meglio avere il supporto di un medico.

  3. Imen malki ha detto:

    Ho praticato il digiuno nel 2017 12 giorni e ogni tanto faccio 2 giorno o 1giorno sono guarita da reflusso e gastrite e con il digiuno mi sento tanto bene e in questo momento sto faccendo un digiuno di 7giorni ! Lo consiglio a tutti perché non ce nessuna controindicazione…anzi e una bella esperienza per il nostro corpo e fa bene alla nostra salute

  4. Alessandro ha detto:

    Pratico il digiuno terapeutico (protratto per qualche giorno) da un paio d’anni. Il mio digiuno è COMPLETA ASTINENZA dal cibo solido: solo acqua (almeno 3 litri/dì) da assumere eventualmente sotto forma di tisana. Non solo il digiuno mai m’ha procurato disturbi di sorta, ma mi ha aiutato a contrastare una crisi gottosa: all’insorgere dei sintomi ho iniziato a digiunare (totali 5 gg.) e già dal terzo giorno i disturbi hanno iniziato ad affievolirsi sensibilmente, SENZA ASSUMERE ALCUN FARMACO. Un annetto prima ero stato in ballo per una cinquantina di giorni, con anti-uremici, anti-infiammatori e gastro-protettore, senza riscontrare alla fine gli stessi effetti che il digiuno m’ha prodotto.
    L’ideale sarebbe far cinque gg. di digiuno al mese (cfr. intervista con il Dott. Valter Longo nella trasmissione “Presa Diretta” di APR 2016), però può risultare impegnativo (infatti questi ha sviluppato la dieta del c.d. “mima-digiuno”) ed allora io lo pratico per cinque gg. ogni bimestre (circa): ne beneficia il mio organismo, il mio livello di tossicità, la mia autostima e, piacevole effetto collaterale, il mio peso.

  5. Massimiliano ha detto:

    È il mio ventiquattresimo giorno di digiuno controllato.
    Controllo i miei valori giornalmente, e sono tutti assolutamente nella norma.
    Box e esercizi vari tre volte a settimana.
    Almeno 3.5 litri d’acqua al giorno.
    Naturalmente faccio questo da quando ho 18 anni, almeno una volta all’anno.
    Dopo un mese ne esco assolutamente rinato.
    Con questo commento non voglio assolutamente invogliare nessuno a fare qualcosa del genere, io conosco i rischi, ed io mi prendo le mie responsabilità.
    Assolutamente da visitare il prima di intraprendere un percorso del genere.

  6. silvia ha detto:

    ho provato digiuno di 3 giorni e dopo 1 giorno e mezzo ho dovuto interrompere: mal di testa lancinante che non mi ha abbandonato mai e che peggiorava di ora in ora. Possibile? NOn posso fare il digiuno?

    • Redazione ha detto:

      Ciao Silvia,
      prima di praticare il digiuno occorre confrontarsi con il proprio medico in modo da procedere sotto il suo controllo ed evitare di mettere a rischio la propria salute; ti consigliamo quindi di sentire il suo parere e seguire le sue indicazioni.

  7. Fabiola ha detto:

    Ciao Silvia,
    anch’io pratico il digiuno terapeutico ed il mal di testa è un “effetto collaterale” positivo in quanto significa che il tuo corpo sta reagendo e si sta sbarazzando delle tossine e quindi si sta disintossicando . Dopo qualche giorno non sentirai più dolori.
    L’agopuntura è un metodo efficace per diminuire i dolori e potenziare i benefici del digiuno.

  8. Desideria Chinzari ha detto:

    Io ho provato un digiuno di un giorno e mezzo a avevo un leggero mal di testa ma mantenevo tanta energia e serenità. Il ho un problema di ipertiroide che con i farmaci è sfociato in ipotiroidismo, spero solo momentaneo. Nel mio caso sono indicati i digiuni?

    • Redazione ha detto:

      Ciao Desideria,
      non possiamo fornirti una risposta, poiché è importante che tu ti rivolga al tuo medico o a uno specialista per ottenere consigli personalizzati sulla tua salute. In particolar modo, se si vuole intraprendere un digiuno terapeutico, occorre farlo sotto osservazione medica, come specifichiamo nell’articolo.

  9. Cristina ha detto:

    Ciao, periodicamente pratico digiuno di circa 72/80 h (dipende da quando inizio) e mi trovo veramente bene. Ora sono arrivata a circa 44 h e mi sento veramente bene. Passato il mal di testa di smaltimento rifiuti, ho una lucidità ed energia fantastiche… Una volta ho praticato il digiuno per 7 giorni. La sensazione più fantastica di tutte è proprio l’energia mentale, quando arriva la percezione che dipendiamo dal cibo più a livello “emotivo” che per necessità fisica!
    Grazie per l’articolo molto completo!

  10. Sara Filippini ha detto:

    Uscirò tra qualche ora dalla mia prima esperienza di digiuno terapeutico di tre giorni. Al mio ritorno dalle ferie ho sentito il naturale bisogno di depurare corpo e mente e ho iniziato come se nulla fosse. A parte un po’ di mal di stomaco in questa terza giornata e una ultima notte agitata in cui sognavo di interrompere tutto per mangiarmi una bella pizza 😀 , non ho avuto alcun problema. Ho fatto delle passeggiate e lavorato normalmente. Volendo potrei anche continuare. Mi occupo di benessere della persona con Discipline Naturali e mi piace sperimentare in prima persona.

  11. bruno ha detto:

    faccio digiuno totale dal 1980, seguendo le istruzioni del dr Shelton in California, e ne ho ricevuto innumerevoli benefici .
    Oggi sono al 3 giorno, iniziato in PS dopo conseguenze di sepsi, per un ascesso dentale migrato al basso ventre, per cui ho dovuto prendere antibiotici. Ma quando ho iniziato il fasting mi sono sentito subito bene, e i molteplici sintomi sono spariti immediatamente. Non so quanti gg faro’, lo decido sempre in progressione, ho fatto sempre tra 3 e 7. Comincio con un giorno prefasting di pochi crudi e molta acqua. Ultimamente avevo interrotto questa pratica per via di una bradicardia, che pero sembra migliorare facendolo. sicuramente all’interruzione mi e’ salito il colesterolo, e l’energia che trasmette e’ notevole. Bisogna bere molta acqua, meglio se distillata, ma qui e’ solo per ferri da stiro, e quindi va bene a basso residuo fisso, sotto 100.

  12. Ignazio ha detto:

    Ho completato il mio terzo giorno e mi apprestto al quarto superando il mio limite di tre giorni. Non ho avuto nessun tipo di problema collaterale. Il problema semmai risiede nella mia golosità, ma con tanto impegno, sto riuscendo a controllarla abbastanza bene. Il primo giorno ho fatto una pulizia intestinale con tre litri di Selg esse (non sono riuscito a buttare giù la quarta bustina con il quarto litro d’acqua!!). Se da un lato è stata una esperienza molto dura, intendo buttare giù del quantitativo di liquido orribile e in poco tempo, dall’altro il giorno dopo la sensazione di leggerezza di pulizia erano totali. Adesso a tre giorni continuo a lottare con le mie “voglie”, ma non avverto nessun tipo di fastidio: ho solo fame mentale… Ci vuole pazienza , costanza e credere in sè stessi e nelle proprie capacità, dopo di che si può fare benissimo. Buon digino a tutti.

  13. Maria Mendicino ha detto:

    Pratico il digiuno secco, scoperto tre anni fa, prima praticavo il digiuno umido. Il digiuno secco è rigenerante.

  14. Maurizio ha detto:

    soffrivo di ipertensione alta cronica e a seguito del digiuno intermittente di 24 ore ho perso 21 kg ed ho buttato le medicine per la pressione alta. Fantastico!!

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