Dieta vegana bambini

La dieta vegana è adatta ai bambini? I dubbi dopo il caso di Genova

Matteo Garuti

La dieta vegana torna a far discutere, e stavolta si parla di bambini. Il recente caso di una bimba ricoverata per gravi carenze nutrizionali ha destato l’interesse, e soprattutto la diffidenza, verso questo tipo di alimentazione, che anche in Italia si sta diffondendo. Ci siamo già occupati delle carenze nutrizionali del veganesimo, interpellando una nutrizionista. Questa volta approfondiremo l’argomento cercando di capire se la dieta vegana può essere indicata per il fabbisogno nutrizionale dei bambini.

Bambini verdure

Dieta vegana ai bambini: il caso di Genova

Una bimba ligure di due anni la settimana scorsa è stata ricoverata in rianimazione all’Ospedale Gaslini di Genova. Il ricovero è dovuto a una seria carenza di nutrienti, che causavano alla piccola una scarsa reattività motoria, un rallentamento dei movimenti e una massa corporea nettamente al di sotto della media. Dopo qualche giorno in ospedale, la bambina è uscita dall’iniziale situazione di pericolo. Le sue condizioni, che vanno migliorando, tuttavia impongono una degenza prolungata.
La situazione era parsa subito grave, tanto che gli esami clinici avevano palesato bassissimi valori di emoglobina e vitamina B12. Era questo pericoloso binomio a causare i problemi fisici accusati dalla bimba.

I genitori

Inizialmente si era diffusa la notizia – poi rivelatasi non corretta – che entrambi i genitori fossero vegani. Il padre, in realtà, è vegetariano e la dieta della bimba non era completamente vegana, come però era quella della madre, il cui latte doveva esser stato scarsamente nutriente per la piccola. Anche se i genitori stanno collaborando pienamente con lo staff medico e si sono dichiarati premurosi verso la figlia – loro stessi l’hanno portata in ospedale – il caso è stato notificato agli operatori di assistenza sociale. Pur non entrando nella casistica dell’incuria e dei maltrattamenti, l’episodio potrebbe essere dibattuto dal Tribunale dei minori. Intanto, i medici stanno svolgendo esami specifici per verificare se la bambina sia affetta da malattie ereditarie.

L’alimentazione vegana

Dieta vegana

Ricordiamo brevemente che quando si parla di dieta vegana o di veganesimo si intende un regime alimentare totalmente privo di alimenti di origine animale: niente carne, pesce, uova, grassi animali, latte e derivati, e nemmeno il miele e i prodotti dell’alveare. Chi sceglie questa alimentazione, in genere lo fa per motivi etici o salutistici, oppure per entrambe le ragioni. Chi rifiuta i cibi di origine animale per motivi etici, lo fa per non causare sofferenze agli animali e per avere un impatto ambientale inferiore sull’ecosistema. La dieta vegana, infatti, è generalmente più sostenibile dal punto di vista ecologico. Le ragioni salutistiche, invece, considerano particolarmente i vantaggi che il veganesimo può offrire all’organismo, come la riduzione di colesterolemia e ipertensione.

Vegani, ma nel modo giusto

La dieta vegana – non solo per i bambini, ma in senso generale – può costituire un regime alimentare salubre e corretto, ma deve essere sempre considerata con attenzione e senza superficialità. Perciò, chi intende adottare questo tipo di alimentazione dovrebbe condurla preferibilmente sotto supervisione medica, o comunque in modo equilibrato. Chiaramente, questi consigli sono ancor più validi se la dieta vegana riguarda i bambini, gli anziani, chi pratica un’intensa attività fisica e gli individui con specifiche patologie. Queste categorie, infatti, sono potenzialmente più a rischio se private di determinati nutrienti di origine animale.
L’episodio di Genova è da considerare come un caso limite. Seppur non classificandosi come rigidamente vegana, la dieta della bambina è stata certamente povera di nutrienti, e quindi scorretta.

Dieta vegana e bambini

Come abbiamo precisato, la dieta vegana – a maggior ragione parlando di bambini – va seguita con criterio. Gli esperti di salute e alimentazione non sono concordi riguardo al veganesimo, anche se riferendosi ai più piccoli lo scetticismo prevale. Ci siamo già occupati dei menù vegani nelle scuole, sempre più richiesti dai genitori. Qui di seguito ricorderemo i possibili rischi causati da un’alimentazione priva di cibi di origine animale, ma anche gli eventuali benefici per la salute dovuti a questa scelta.

I possibili rischi

Dieta vegana nutrizionista

Per i bambini è più complicato seguire un’alimentazione vegana nel modo corretto. Rinunciare agli alimenti di origine animale significa innanzitutto privarsi delle proteine nobili, nutrienti essenziali per la crescita. Per questo, la dieta vegana sui bambini deve essere seguita con la massima attenzione, con la pianificazione di un pediatra o di un nutrizionista, che potrebbe prescrivere l’uso di specifici integratori per compensare le carenze nutritive.

L’approvvigionamento nelle giuste proporzioni di proteine, vitamine e minerali è indispensabile al corretto sviluppo psico-fisico dei bambini. I bimbi vegani sono più esposti a carenze di vitamina B12, acido folico (vitamina B9), zinco, ferro e calcio. La mancanza di vitamina B12 – riscontrata anche sulla bimba ricoverata a Genova – può provocare danni neurologici irreversibili. Per scongiurare questo pericolo causato da una dieta vegana scorretta sui bambini, le condizioni vanno riequilibrate al più presto.
Le ricerche, inoltre, sembrano concordi nell’affermare che lo sviluppo dei bimbi vegan è più lento se paragonato a quello dei bimbi onnivori, pur mantenendosi nella norma e livellandosi nel periodo adolescenziale.

Il problema della biodisponibilità

Il tema della biodisponibilità dei nutrienti è forse il nodo principale che evidenzia i deficit della dieta vegana, non solo pensando ai bambini. Questo dipende dal fatto che l’assimilazione delle sostanze indispensabile all’organismo non è la stessa per gli alimenti di origine animale e per quelli di origine vegetale. Gli spinaci, ad esempio, contengono una buona quantità di ferro, ma il corpo umano riesce ad assorbirne solo una piccola parte. Nel caso delle carni, invece, la percentuale assorbita è circa il triplo rispetto a quanto accade per i vegetali.

L’uso di integratori, che citavamo poc’anzi, non sostituisce pienamente il valore nutrizionale di molti alimenti di origine animale. Nello sviluppo del bambino, è importante abituare l’organismo a un’alimentazione che sia la più varia possibile. Eliminare tutti gli alimenti di origine animale, inevitabilmente, significa restringere di molto questo insieme di stimoli alimentari. Anche per questi motivi, quindi, si può affermare che la dieta vegana è poco adatta ai bambini.

I possibili benefici

Affermare che la dieta vegana per i bambini è più complessa da seguire, prescrivere e gestire, tuttavia, non significa condannarla a priori. È chiaro che il ruolo e la competenza di genitori, nutrizionisti e pediatri in questo caso svolge un compito decisivo e imprescindibile, ma secondo alcune ricerche l’alimentazione priva di cibi di origine animale può offrire benefici non trascurabili. L’American Academy of Pediatrics, ad esempio, afferma che le diete vegan possono sostenere correttamente la crescita dei bimbi – anche a partire dal primo anno di vita – che possono crescere meno rapidamente, ma comunque in modo corretto e completo.

Dieta vegetariana

Gli studi, inoltre, sconsigliano l’abuso di proteine e grassi animali nell’alimentazione dei bambini, che predispongono al rischio di obesità già nella tenera età e alla sindrome metabolica a partire dall’adolescenza. Il periodo dello svezzamento è fondamentale per orientare sia la salute che i gusti del bambino, che se abituato fin da subito a mangiare verdura e frutta potrà diventare un adulto più incline a un’alimentazione salutare.

Lo svezzamento, quindi, può anche essere impostato escludendo la carne e il pesce, ma fornendo un apporto nutrizionale adeguato, sia per quantità che per qualità. I legumi e la soia, ma anche i formaggi e le uova, risultano particolarmente importanti. Per i più piccoli, pertanto, una dieta vegetariana è preferibile rispetto a una dieta rigidamente vegana.

Per concludere

Infine, possiamo ricordare che l’alimentazione è un processo che coinvolge sempre tutta la famiglia. I comportamenti positivi e negativi, di solito, si trasferiscono automaticamente dai più grandi ai più piccoli, e viceversa, talvolta.
Con l’aiuto di un esperto, è importante capire le esigenze del bambino, e, in ogni caso, offrire un’alimentazione ben bilanciata, evitando il “fai da te” se si vuol rinunciare alla carne. Ci si può nutrire male mangiando solo vegetali, ma lo stesso può avvenire mangiando anche alimenti di origine animale. Tutto sta nel far propria una dieta varia, proporzionata e consapevole.

E voi cosa ne pensate della dieta vegana per i bambini?

 

Altre fonti:
ANSA
SISA – Società Italiana di Scienza dell’alimentazione
Humanitas Salute
American Academy of Pediatrics

Matteo è nato a Bologna e vive a San Giorgio di Piano (Bo), è giornalista, sommelier e assaggiatore di olio d'oliva, ha collaborato con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna. Per Il Giornale del Cibo si occupa di attualità, salute, cultura e politica alimentare. Apprezza i cibi e le bevande dai gusti autentici, decisi e di carattere. A tavola ama la tradizione ma gli piace anche sperimentare: per lui in cucina non può mancare la creatività, "perché è impossibile farne a meno!"

2 risposte a “La dieta vegana è adatta ai bambini? I dubbi dopo il caso di Genova”

  1. Toni ha detto:

    LA BAMBINA NON ERA VEGANA E NON LO ERANO NEMMENO I GENITORI. PRIMA DI SCRIVERE UN ARTICOLO CON NOTIZIE CHE SONO GIA’ STATE SMENTITE SAREBBE IL CASO DI DOCUMENTARSI PER NON CONTINUARE A DIFFONDERE NOTIZIE FALSE ED ALLARMANTI

    • Redazione ha detto:

      Ciao Toni, grazie per essere intervenuto, l’articolo dice espressamente che la bambina non era completamente vegana e che i genitori non lo erano entrambi. Il Giornale del Cibo, come ben saprai se ci segui, è ben lontano dal voler diffondere “pettegolezzi” e, proprio per questo motivo, preferiamo prenderci del tempo per fare i dovuti approfondimenti sull’argomento, piuttosto che trattare in tempo reale una notizia riportando un comunicato stampa. Grazie ancora per il commento 🙂

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