Cronaca del convegno del 18 marzo del WWF a Monfalcone

Adriana Angelieri

i partecipanti al convegno

di Giuditta Lagonigro

“Abbiamo manipolato la Terra tanto da renderla un luogo molto piccolo…” Un incipit drammatico, quello del Dott. Gianfranco Bologna, biologo, saggista, direttore scientifico e senior advisor del WWF Italia, all’apertura della conferenza “Vivere nei limiti di un solo pianeta. Per una nuova economia: mettere in conto la natura”, organizzata a Monfalcone dal WWF Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la Compagnia del Cibo Sincero.
Gianfranco Bologna ha affermato la necessità di una consapevolezza collettiva dei problemi relativi all’ambiente. “Essi non sono parte di un’ élite ma appartengono a ciascuno di noi. Le questioni globali diventano locali e viceversa. La sfida che la sostenibilità impone è quella di tenere insieme i pezzi. Fondamentale è l’informazione che rende consapevoli e quindi sensibili. La presenza umana è diventata una presenza geofisica. Secondo Paul Crutzen, famoso ricercatore, premio Nobel per la chimica, stiamo per entrare in un’era geologica definita Antropocene, in cui una sola specie governa il pianeta  con sistemi tecnologicamente avanzati ma senza avere le capacità di pilotare i cambiamenti. Le conseguenze sono davanti agli occhi di tutti, ci sono soglie che hanno già superato il punto critico: inquinamento atmosferico, incremento dell’ozono, consumo eccessivo di acqua dolce, acidificazione degli oceani, uso sconsiderato del suolo, etc… Gli ambientalisti chiamano a raccolta tutti non per salvaguardare la Terra che si salva da sola ma per salvare la civiltà umana.”

Due vasetti di mieleA una  spietata analisi della situazione, secondo Gianfranco  Bologna, devono seguire proposte con cui dare valore al capitale naturale. ”Bisogna ragionare sul valore della natura, non sulla natura del valore. Le risorse del pianeta non ce la fanno più a subire la pressione dell’uomo. Urge uno stile di vita più sobrio che riesca a essere sostenuto dai sistemi naturali, che sono le fonti primarie della nostra economia. Se i nostri ecosistemi non sono in salute  l’intera umanità è in pericolo. Non si può più aspettare, si deve fare in fretta, correre come corrono i ghepardi”…
Dopo tali, dirompenti  affermazioni si è scatenato un vivacissimo dibattito moderato dall’Architetto Paola Barban che ha poi introdotto il Professor Francesco Marangon del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Udine il quale, naturalmente, ha dato al suo intervento un’impostazione da economista.
Quanto può valere il paesaggio? Quali vantaggi si avrebbero da una mirata progettazione del suolo e quali le perdite derivanti da azioni contrarie all’ambiente? E’ fondamentale, secondo Marangon, calcolare i benefici economici della biodiversità e consentire un utilizzo dei paesaggi rurali che dia effettivi vantaggi –non solo a livello economico- ai residenti e  all’intero territorio. E’ quindi indispensabile che i nostri governanti prendano coscienza di un nuovo modo di fare politica.

prodotti in vasetto

Presente al dibattito anche Massimo Schiavo, assessore all’urbanistica del comune di Monfalcone, il quale, portando il saluto dell’amministrazione comunale, ha confermato l’ampia disponibilità dell’istituzione da lui rappresentata a collaborare con le future iniziative.
Massimo Rocco, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Gorizia ha ribadito l’importanza di un razionale utilizzo del suolo.
La conclusione della serata è stata affidata a Elena Orzan, direttrice dell’Enoteca di Cormons e  a Giuditta Lagonigro, referente della  Compagnia del Cibo Sincero per il Friuli Venezia Giulia.
Elena Orzan anima e animatrice delle attività di Cormons e dell’interland, ha illustrato lo sforzo continuo di organizzare eventi culturali con minimo impatto sul territorio.  Grande successo , per esempio, hanno avuto le” vespe gialle”, un mezzo di trasporto che consente di ammirare il lussureggiante paesaggio del Collio con la possibilità di fermarsi a visitare le numerose aziende agricole che producono vini e prodotti alimentare di alta qualità. “ Rispettare, amare un territorio e valorizzarne il paesaggio… Così si crea sistema e economia”.
Giuditta Lagonigro ha spiegato le finalità della Compagnia del Cibo Sincero e quanto è stato realizzato in regione, in particolare nella Venezia Giulia, sottolineando  l’importanza di dare spazio e visibilità alle aziende del territorio che lavorano sulla qualità ma nel rispetto dell’ambiente, come quelle intervenute alla serata con alcuni prodotti.

Le bottiglie di vinoOltre a alcuni vini della Doc Collio gli intervenuti hanno potuto degustare  la Malvasia  Brumat, azienda di Turriaco(Go), che produce anche asparagi e pesche; il Refosco dal peduncolo rosso Brotto azienda agricola di Ronchi dei Legionari- Vermegliano (Go) a conduzione prevalentemente familiare, costituita nel 1930 e un vino spumante dell’azienda Dodici anch’essa di  Ronchi dei Legionari-Vermegliano (Go) La mescita è stata curata dai Sommelier de La Poliphenolica.
Dell’azienda Dodici, alla terza generazione, anche i salumi prodotti con carni  di animali allevati in proprio.
Di alta qualità il miele de La Raganella azienda agricola che si occupa di apicoltura e orticoltura biologica a Cormons (Go).
Molto interessanti le verdure sott’olio e in agrodolce  dell’azienda La Duline di Begliano (Go). Orticoltura biologica dal 2007, vendita diretta.

Una bella serata, convincente e partecipata, ciascuno di noi potrebbe essere un filo d’erba… Auguriamoci di far parte di un grande prato!

 

 

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

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