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15 cibi portafortuna e le ricette per portarli in tavola

Adriana Angelieri

È partito il conto alla rovescia per il nuovo anno: tempo di bilanci, ma anche di auguri e buoni propositi e, soprattutto, di auspici. Vi siete mai chiesti se c’è un modo per… “invitare la fortuna”?  Fin dall’antichità, in ogni parte del mondo, esistevano dei piatti “propiziatori” per la fine e il principio di ogni anno. Per questo motivo, con l’arrivo del 2018, abbiamo pensato di suggerirvi quali sono i cibi portafortuna che non possono mancare sulla tavola del 31 dicembre.

Capodanno: tutti i cibi portafortuna

1. Lenticchie

Sono il cibo portafortuna per eccellenza, ovunque. La loro forma tonda e appiattita ricorda quella delle monetine e proprio per questo, secondo la tradizione, a ognuna corrisponde un soldo. Dunque, più se ne mangia, più denaro arriverà. Solitamente accompagnate da zampone o cotechino, si usa mangiare le  lenticchie allo scoccare della mezzanotte.

2. Fagioli

Consumati per lo più nella parte meridionale degli Stati Uniti, è di buon auspicio mangiare quelli neri. Lo scopo è lo stesso delle lenticchie: simboleggiano le monete e quindi sono considerati portatori di ricchezza e abbondanza.

3. Riso

Così come si usa lanciarlo ai matrimoni sugli sposi appena usciti dalla chiesa per augurare abbondanza e fertilità, a Capodanno sarebbe perfetto mangiare un risotto per rimanere in tema di fortuna. Ma se avete un altro tipo di menu, potete sempre spargerne una manciata a crudo per decorare la tavola o presentarlo in graziose ciotoline.

4. Maiale

Avete mai pensato al perchè per i salvadanai spesso si usa la forma di un porcellino? Questo animale, che va in cerca del cibo con il naso proteso in avanti, simboleggia il progresso e la sua carne è simbolo di buon auspicio, guadagni e sazietà. Ecco perché il maiale non può mancare sulla tavola di Capodanno. Sotto forma di cotechino, arrosto o altre preparazioni poco importa: ciò che conta è mangiarlo.

5. Peperoncino

Il cornetto rosso è un amuleto molto diffuso a Napoli contro invidie, malocchio e ogni genere di guai. Spesso se ne vedono, riprodotti in plastica, appesi agli specchietti delle macchine. Il motivo è che, sin dall’età neolitica, gli abitanti delle capanne erano soliti appendere sull’uscio della porta corna di animali, simbolo di potenza e fertilità.

Quando il peperoncino venne importato dal Sud America nell’Italia meridionale, venne immediatamente associato a quel tipo di amuleti. Oltre che essere utilizzato in cucina, iniziò ad essere appeso nelle case e nei negozi per difendersi dal malocchio, diventando in breve tempo un sostituto a buon mercato del corno. Inoltre, anche il suo colore rosso è di per sé elemento portafortuna.

6. Verdure verdi

Per il 2018 vi auguriamo tanti… verdoni. Così solitamente vengono chiamati i dollari, che portano questo colore. Ecco allora che mangiare a Capodanno verdure verdi come biete, zucchine, verze, cavoli, broccoli potrebbero portarvi in dono denaro e ricchezze.

7. Noodles

Piatto tipico della cucina asiatica, i noodles, spaghetti fatti con farina di riso, sono simbolo di longevità. Guai a spezzarli durante la cottura! Ecco perché nel cucinarli va fatta molta attenzione ed è preferibile saltarli piuttosto che rigirarli con forchettoni vari. Se siete dei tradizionalisti potete sempre provare a sostituirli con degli spaghetti. Restando in Oriente, in Cina si usa anche mangiare il pesce, servito intero, con la testa e la coda che simboleggiano l’inizio e la fine (e quindi l’intero ciclo della vita).

La frutta che porta fortuna

Oltre alle pietanze vere e proprie, è di buon auspicio mangiare a Capodanno diverse tipologie di frutta.

8. Uva

Questa frutta rappresenta l’abbondanza. In Spagna è tradizione mangiare 12 chicchi proprio allo scoccare della mezzanotte, uno per ogni rintocco dell’orologio della Real casa de Zorreos a Puerta del Sol, una delle piazze più famose di Madrid. Anche in Italia, secondo un’antica tradizione contadina, bisognerebbe mangiare 12 chicchi di uva, uno per ogni mese, per procacciarsi abbondanza tutto l’anno.

9. Mandarini

Per il Feng Shui cinese, il mandarino è uno dei portafortuna per eccellenza, grazie alla sua forma sferica che richiama l’infinito. Per il Capodanno cinese, non a caso, si regalano mandarini agli ospiti in segno di buon augurio proprio l’ultimo dell’anno, perché è considerato un simbolo capace di portare prosperità, fertilità e longevità. È buon auspicio anche usarne per decorare la tavola di Capodanno, come con queste coppe al mandarino, buone anche da gustare.

10. Melagrana

Nella mitologia greca e romana la pianta e il frutto erano considerati sacri perché amati dalle dee Venere e Giunone, spesso rappresentate proprio con una melagrana in mano. Da qui l’idea che sia simbolo di fertilità e ricchezza.  In Grecia ancora oggi si usa farli cadere in terra davanti alla porta di casa per vedere quanti grani rotolano sul pavimento, e dunque quanti soldi arriveranno. Le donne greche in procinto di sposarsi mangiavano questo frutto come auspicio di fecondità.

12. Frutta tonda: mele, arance, pompelmo e cachi

Nelle Filippine è di buon augurio mangiare della frutta tonda, la cui forma ricorda sempre quella delle monete. L’ideale sarebbe mangiarne 13, numero che porta fortuna. In altri Paesi, invece, si preferisce il numero 12, per riprendere i mesi dell’anno.

13. La frutta secca

Avete mai sentito il detto “fare le nozze con i fichi secchi?” Ebbene per gli antichi Romani la frutta secca, benché poco costosa, era un simbolo beneaugurante, soprattutto durante i matrimoni. È un portafortuna soprattutto in Francia, dove si devono mangiare ben 13 tipi di frutta secca. Da noi ci si accontenta di mangiare 7 a Capodanno:  noci, nocciole, arachidi, uvetta, mandorle, fichi e datteri.  

I dolci portafortuna

Per completare la cena di Capodanno esistono diversi tipi di dolci. Ecco quali sono.

Monete di cioccolato

In Grecia si usa preparare una torta di pan dolce speciale, la “vassilopitta“, al cui interno vengono nascoste delle monetine: la fortuna andrà a chi riuscirà a trovarle nella propria fetta. Questa tradizione è ormai diffusa anche negli Stati Uniti.  Senza correre il rischio di romperci i denti, mangiando il dolce, possiamo sostituirle Di buon auspicio anche con quelle di cioccolato, da utilizzare per decorare la tavola.

Marzapane

La pasta di mandorle simboleggia la ricchezza. Il suo nome deriva dall’arabo “mauthaban” che significa “moneta”. Il marzapane è tipico del Sud Italia e la sua tradizione si è particolarmente radicata in Sicilia, dove viene modellato come frutta e verdura.

Anche in Austria e in alcune zone della Svizzera e in Alto Adige, i maialini di marzapane simboleggiano forza e prosperità e sono particolarmente adatti ai vegetariani che durante la cena hanno sicuramente tralasciato il cotechino.

Struffoli

Se avete fatto una cena di Capodanno in base alla fortuna, non potete non preparare gli struffoli, piccole palline fritte, condite con il miele e decorate con confettini argentati, simbolo, ancora una volta di abbondanza e denaro.

Cosa non mangiare a Capodanno

Per concludere la nostra carrellata di cibi portafortuna, vogliamo dirvi cosa dovete assolutamente evitare per la cena di capodanno. Divieto assoluto di portare in tavola gamberi ed aragoste, che notoriamente camminano all’indietro e dunque simboleggiano lo stallo e il regresso; vietati anche i volatili, per scongiurare il pericolo che la fortuna “voli via”.

Ora che vi abbiamo illustrato tutti i cibi che portano fortuna, non vi resta che scegliere quale cucinare e farci sapere se la fortuna arriverà nelle vostre case. A prescindere se sceglierete cotechino o zampone, quello che possiamo augurarvi è di avere tutta la… fortuna del mondo. Buon 2018!

Articolo redatto insieme a Monica Face.

Siciliana trasferita a Bologna per i tortellini e per il lavoro. Per Il Giornale del Cibo revisiona e crea contenuti. Il suo piatto preferito può essere un qualunque risotto, purché sia fatto bene! In cucina non devono mancare: basilico e olio buono.

Una risposta a “15 cibi portafortuna e le ricette per portarli in tavola”

  1. Tonino Riccardi ha detto:

    Un’aragosta e una beccaccia già è una fortuna. C’è ne fossero. Mah.

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