bilancio di sostenibilità CIR food

La cultura del cibo di CIR food premiata con il Premio Biblioteca Bilancio Sociale

Elena Rizzo Nervo

“Per la capacità di implementare una filiera di fornitura sostenibile e di agire significativamente sulla riduzione degli imballaggi”. Con queste motivazioni CIR food – è stata premiata con il secondo posto (insieme a Whirlpool) nella categoria Grandi Imprese dalla giuria della IV edizione del Premio Biblioteca Bilancio Sociale, relativo all’anno 2016. Si tratta di un riconoscimento alle aziende che si distinguono nell’ambito della sostenibilità applicata alla propria attività aziendale, attraverso lo strumento della rendicontazione. Il progetto è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, Unioncamere, Confindustria, Luiss Business School, Federdistribuzione e Fondazione Symbola.
“Siamo molto lieti di ricevere questo riconoscimento – ha dichiarato Chiara Nasi, Presidente CIR food –, un’ulteriore conferma che il percorso da noi intrapreso in tema di responsabilità sociale è quello giusto. Puntare sulla sostenibilità significa per noi tradurre quotidianamente una visione in azioni concrete, condivise e rendicontate.”
Ecco allora che per conoscere da vicino in cosa consiste il bilancio di sostenibilità CIR food, azienda italiana leader nella ristorazione collettiva, abbiamo intervistato Maria Elena Manzini – Responsabile CSR CIR food

I valori della cooperazione e l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile

premio biblioteca bilancio sociale

CIR food pubblica un bilancio sociale dal 1996, che nel 2016 ha fatto evolvere in un bilancio di sostenibilità, secondo le linee guida ufficiali (GRI 4), per renderlo ancora più strutturato, completo e trasparente, con indicatori definiti internazionalmente. “Questo strumento – spiega l’intervistata –  ci permette di monitorare costantemente i progressi e il miglioramento nel rispetto degli obiettivi che ci siamo posti come impresa”.

Obiettivi che sono in linea con quelli definiti nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU e confluiti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un programma di azioni che si prefigge la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame nel mondo e il contrasto al cambiamento climatico.

A tal proposito, CIR food sottolinea come il valore della responsabilità sociale e di uno sviluppo sostenibile siano tra quelli fondanti del mondo cooperativo: “Noi, in particolare, siamo una cooperativa di persone e abbiamo come missione quella di creare buona occupazione e promuovere un’alimentazione sana a prezzi accessibili, che sono anche obiettivi contenuti nell’Agenda Globale 2030. Inoltre, nel nostro lavoro portiamo avanti quella che definiamo intergenerazionalità dell’impresa cooperativa, per cui il reddito viene messo a disposizione per la crescita dell’impresa e delle generazioni future. Anche questo è un elemento che sta alla base dell’Agenda 2030, in quanto incentiva una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile”, chiarisce la Responsabile Area Sociale.

Bilancio di sostenibilità CIR food: cultura del cibo ed etica sociale

cibo e cultura

Non a caso, come più volte sottolineato dalla stessa Presidente Chiara Nasi, cibo, cultura e persone sono le tre parole che definiscono la filosofia aziendale di CIR food e la sua identità. Su questi tre assi valoriali poggiano anche molte azioni culturali e solidaristiche rendicontate nel bilancio di sostenibilità CIR food.

“Siamo un’impresa di persone che lavora per altre persone: lavoratori, soci e clienti sono al centro del nostro impegno”, sottolinea la dott.ssa Manzini.

Il cibo per CIR food non è inteso solo come fonte di sussistenza e nutrimento, ma è anche tradizione e innovazione, salute e benessere, etica e responsabilità. In sintesi è elemento di valore e di cultura. “Cultura senza la quale riteniamo non possano esserci progresso e sviluppo – sottolinea l’intervistata -. Ecco perché sosteniamo e organizziamo iniziative con un importante valore culturale. Per citare solo un esempio, da tre anni partecipiamo al Festival di Internazionale a Ferrara promuovendo un momento di approfondimento”.

Le tematiche proposte in questo evento cambiano ogni anno:

“Oltre a questo siamo coinvolti come partner in tante iniziative culturali, tra le quali il Festival della Letteratura a Mantova e il Festival del Cinema di Venezia, senza dimenticare Il Giornale del Cibo, di cui siamo editori e che rappresenta per noi un grande veicolo di cultura”.

Le iniziative al fianco di Libera Terra e la lotta allo spreco alimentare

Per descrivere le azioni che vanno a comporre il Bilancio di Sostenibilità CIR food, non si può dimenticare l’impegno portato avanti con le cooperative che fanno parte dell’Associazione fondata da don Luigi Ciotti: “da molti anni siamo vicini a Libera soprattutto nella giornata del 21 marzo dedicata alla memoria delle vittime di tutte le mafie, giorno in cui proponiamo ai nostri clienti pasti preparati con prodotti provenienti dalle cooperative Libera Terra”.

“Oltre a questo, un altro progetto che ci sta particolarmente a cuore e che rappresenta una sorta di fil rouge tra il nostro impegno in campo sociale e ambientale, è quello legato alla legge Gadda, che ha dato un impulso maggiore alla donazione delle eccedenze alimentari, azione che portiamo avanti in diverse nostre gestioni, in collaborazione con moltissime associazioni e onlus a livello nazionale e locale, nel rispetto della sicurezza alimentare dei cibi”.

Il premio Biblioteca Bilancio Sociale è stato conferito per la sostenibilità della filiera, chiediamo allora a Maria Elena Manzini quali sono le azioni che CIR food ha adottato a tutela dell’ambiente.

Filiera corta, acquisti verdi ed economia circolare

ristorazione commerciale cir food

Da questo punto di vista, per ciò che riguarda la filiera di fornitura, CIR food ha lavorato negli ultimi anni per centralizzare sempre più i volumi sulla piattaforma distributiva Quanta Stock and Go, con lo scopo di avere meno intermediazioni, favorire la filiera corta e mobilitare un minor numero di mezzi in circolo.

“Per quanto riguarda invece l’acquisto delle materie prime – prosegue la Responsabile CSR CIR food – occorre sempre fare i conti con il mercato in cui ci muoviamo, che è legato ai vincoli dei capitolati d’appalto, per cui dobbiamo attenerci ad indicazioni molto precise. Tuttavia, la nostra politica è di prediligere l’acquisto di carne bovina da allevamenti 100% italiani e carni avicole e uova da allevamenti a terra (seppur con le difficoltà di approvvigionamento dell’ultimo periodo legate al fipronil e all’aviaria)”.

Inoltre, all’interno delle proprie cucine CIR food non utilizza prodotti OGM e Olio di palma per la preparazione dei pasti, mentre dove le condizioni lo rendono possibile, aumentano le percentuali del biologico. “Tutto questo conciliando una cucina sana e buona, a prezzi sostenibili e con il minor impatto ambientale possibile”, sottolinea l’intervistata.

In riferimento, invece, alla riduzione degli imballaggi, Maria Elena Manzini ci racconta che in molte gestioni sono in corso iniziative di sostituzione delle bottiglie di plastica di acqua con la fornitura del free beverage: “questo nel 2016 ha portato a un totale di 37 tonnellate di CO2 non immesse nell’ambiente, 290 tonnellate di petrolio non utilizzate e 9309 di merce che non è stata trasportata (bottiglie)”.

Infine, nel bilancio di sostenibilità CIR food rientrano anche le iniziative di promozione dell’economia circolare, che li vede impegnati, ad esempio, nel recupero degli oli esausti: “nel 2016 ne sono stati recuperati 77000 Kg portati successivamente a trasformazione per il 70% in biodiesel e per il 30% in lubrificanti per l’edilizia”.

All’interno di questo approccio si collocano anche gli investimenti di efficientamento energetico, pari a 2,4 milioni di Euro finalizzati al contenimento dei consumi, per il quale la Cooperativa di Ristorazione Italiana sta concludendo anche l’iter per ottenere un’importante certificazione ambientale: si va dalla coibentazione, all’illuminazione led, passando per nuovi impianti di condizionamento, fino all’installazione del solare termico, all’interno delle strutture che CIR food gestisce. “Oltre a questo – conclude la dott.ssa Manzini –  ogni anno una parte del budget viene destinato alla sostituzione di attrezzature nelle nostre cucine con altre a basso consumo”.

Il sistema di welfare

cir food

Se le persone sono al centro, nel bilancio sociale e di sostenibilità CIR food non può mancare un adeguato piano di welfare: “nel 2015 è stato messo a sistema il progetto denominato Noi x Noi che comprende azioni che si rivolgono sia ai soci, sia ai dipendenti e si divide in quattro aree di intervento”. Si tratta di:

  1. conciliazione vita-lavoro
  2. sostegno al reddito
  3. salute e benessere
  4. servizi.

Per citare alcuni esempi virtuosi, la Responsabile CSR CIR food ci racconta che per quanto riguarda la conciliazione vita-lavoro il piano welfare prevede delle aspettative per i nonni che, in particolar modo nella stagione estiva, possono accudire i nipoti quando gli asili sono chiusi.

“Inoltre, per i soci neopapà prevediamo un sostegno alla paternità, con permessi aggiuntivi a quelli già previsti per legge, oltre alla possibilità del congedo parentale integrando la propria retribuzione”.

Per ciò che concerne l’area di intervento di sostegno al reddito, CIR food eroga direttamente dei prestiti ai propri soci e realizza per loro delle condizioni agevolate, per accedere al proprio TFR, aumentando le causali previste dalla legge.

L’area di intervento legata ai servizi prevede il pasto gratuito per i dipendenti, oltre ad un regalo di Natale per tutti. “Per promuovere l’accesso alla cultura, in tutte le sue forme, da due anni abbiamo inoltre introdotto un premio che eroghiamo ai nostri soci lavoratori qualora gli utili di bilancio lo permettano. L’anno scorso si è trattato di buoni spesa per l’acquisto di libri presso le librerie Feltrinelli, mentre nel 2017 il buono cultura ha riguardato dei biglietti omaggio per l’accesso al cinema”, specifica l’intervistata.

Il piano welfare per la salute offre innanzitutto l’assistenza sanitaria integrativa per tutti i dipendenti CIR food. “Per agevolare l’utilizzo di queste prestazioni e di tutti i servizi previsti dal piano, abbiamo aperto uno sportello sociale per rispondere ai dubbi e alle richieste dei nostri soci e dipendenti”.

Infine, è previsto un contributo che CIR food destina alla ricerca scientifica, che negli ultimi due anni è stato devoluto a Telethon.

Produttività e business, senza dimenticare l’impegno per una crescita sostenibile della società, questo è quanto emerge dal bilancio di sostenibilità CIR food che va di pari passo con i successi dell’azienda, anche nella ristorazione commerciale, come vi abbiamo raccontato recentemente a proposito di Aromatica e Piano35.

Giornalista pubblicista, Elena è nata a Bologna, dove vive e lavora. Per Il Giornale del Cibo si è sempre occupata di attualità, sana alimentazione e sostenibilità. Il suo piatto preferito é il Gâteau di Patate, "perché sa conquistare tutti, unendo gusto e semplicità". Per lei in cucina non può mancare una bottiglia di vino, "perché se c'è il vino c'è anche la buona compagnia".

Lascia un commento