Gli ultimi rapporti Eurispes sulle Agromafie parlano chiaro: il mercato dell’ agroalimentare è uno dei più appetibili per la criminalità organizzata, che in questo settore vanta guadagni da capogiro. Tutto ciò ha un impatto immediato sulla qualità di ciò che mangiamo e, quindi, sulla nostra salute: solo una filiera alimentare pulita e giusta, infatti, viene sottoposta a tutti controlli necessari a garantirci la salubrità dei prodotti che finiscono sui nostri piatti. Lo scopo di questa rubrica è dare al consumatore le informazioni utili a difendersi da frodi e contraffazioni in campo alimentare. Una spesa consapevole è lo strumento più potente per contrastare l’illegalità alimentare.
La lotta contro il caporalato trova nella tecnologia un nuovo alleato per promuovere modalità di lavoro legali e rispettose dei diritti dei braccianti. Verrà avviata nel 2020, infatti, la sperimentazione di una applicazione per smartphone, su iniziativa dei ministeri dell’Agricoltura, del Lavoro e dell’Interno. L’app contro il caporalato è soltanto l’ultimo degli strumenti che
Lo sfruttamento e le battaglie dei lavoratori indiani dell’Agro Pontino sono il punto di partenza per una riflessione globale sulle agromafie e sul caporalato. I dati e le storie raccolte in “Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana” – il saggio di Marco Omizzolo, sociologo Eurispes, pubblicato a dicembre 2019 – contribuiscono a
Imparare un mestiere e poterlo poi esercitare in condizioni di legalità è spesso un miraggio per migliaia di braccianti di origine straniera che, ogni anno, sono impegnati nella raccolta di pomodori, arance non soltanto nelle campagne italiane. Un’utopia che, per alcuni di loro, si trasforma in realtà attraverso progetti virtuosi che mettono in relazione
Sono ormai passati mille giorni da quando il Parlamento ha approvato la legge 199/16, ricordata come “legge Martina” o nuova legge sul caporalato, che ha introdotto alcune importanti novità. In particolare, contiene delle specifiche misure per la tutela dei lavoratori stagionali e ha esteso sia le responsabilità che le sanzioni per caporali e imprenditori.
Caporalato significa sfruttamento, condizioni di vita non dignitose, malattie e nessuna garanzia, né di tutele né di futuro. Sono 1.500 negli ultimi sei anni, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, le persone che hanno perso la vita in Italia a causa di questo fenomeno che aggrega la ricchezza e il potere
Si è conclusa una nuova stagione di raccolta dei pomodori in Puglia, nell’area della Capitanata in provincia di Foggia al centro delle cronache per la diffusione capillare del caporalato, ma anche per essere uno dei luoghi scelti per dare avvio alla prima filiera etica in campo agricolo. I mesi appena passati, però, confermano
Il contrasto al caporalato e allo sfruttamento è possibile solo grazie a un approccio integrato che coniughi la repressione dei comportamenti illeciti al sostegno e alla valorizzazione della capacità di lavoratori stessi di riconoscere e lottare per i propri diritti. Questo l’approccio della nuova legge contro il caporalato del Lazio, il testo unificato delle
“Un sogno che si avvera”: con queste parole Yvan Sagnet, attivista di origine camerunense e fondatore dell’associazione No Cap, commenta l’avvio della prima filiera etica contro il caporalato nel settore agricolo presentata ieri a Foggia, in Puglia. Per quest’anno, saranno circa 100 i braccianti letteralmente tolti dalle mani dei caporali, impiegati con regolare
Solo durante la scorsa estate sono stati 16 i braccianti morti, in Puglia, mentre si recavano al lavoro nei campi. Tre persone, invece, hanno perso la vita in tre diversi incendi nelle baraccopoli nella Piana di Gioia Tauro che, ogni inverno, accolgono centinaia di migranti, impegnati nella raccolta delle arance spesso in condizioni
Lo sfruttamento dei lavoratori e, in particolare, dei braccianti in Italia resta una realtà diffusa a macchia d’olio, come conferma anche il recente rapporto di Medici per i Diritti Umani a proposito della raccolta degli agrumi della Piana di Gioia Tauro. Tuttavia, la crescente attenzione mediatica, insieme con l’effetto sul medio periodo
La terra a San Ferdinando, a due passi dalla Piana di Gioia Tauro, è bruciata e, tra le fiamme, hanno perso la vita ben quattro persone in poco più di un anno. Si tratta di Becky Moses, Moussa Ba, Surawa Jaith e Sylla Nouma, quattro giovani migranti, “lavoratori” nella Piana e “abitanti” delle
La legge sul caporalato, approvata durante la scorsa legislatura, mostra i suoi effetti. Le condizioni di lavoro dei braccianti nelle campagne italiane, al Sud come al Nord, sono sempre meno nell’ombra, è cresciuta la consapevolezza dei cittadini, sono state avviate campagne di sensibilizzazione al “giusto prezzo” per quanto viene acquistato al supermercato, ma
Le recenti proteste dei pastori sardi sono solo l’ennesima dimostrazione di quanto sia complicato portare avanti un progetto agricolo oggi. Non solo il prezzo del latte, ma anche quello del grano, delle arance e dei pomodori sui banchi dei supermercati spesso nasconde pratiche di sfruttamento dell’ambiente e della forza lavoro. Lo conferma anche
Le mafie 3.0 hanno, sempre di più, le mani in pasta nel settore agroalimentare. Le infiltrazioni sono ovunque, dalla fase della produzione fino ai trasporti, e non risparmiano nessun settore, contaminando il mercato di frutta, verdura, carne e pesce. Soffocano il sistema e non risentono della crisi, tant’è che il loro volume d’affari
Dall’Asia all’America Latina, dall’Africa fino all’Italia: cambiano le prospettive e le relazioni tra le varie parti del mondo e, contemporaneamente, si evolve anche la rete del commercio equo e solidale. Se fino a qualche anno fa era sinonimo di acquisti di prodotti di qualità, rispettosi di ambiente e persone, provenienti da aree lontane del
Oggi l’attualità ci riporta a scrivere di agromafie e caporalato. Ci siamo più volte occupati della tematica, tra dati allarmanti ed esperienze virtuose di riscatto che, spesso, partono da gravi episodi di cronaca, come quello che oggi i principali quotidiani riportano in prima pagina. All’apparenza era una cooperativa impegnata nel settore agricolo, ma di
Lo sfruttamento assume sfumature ancor più violente quando ne sono protagoniste le donne: invisibili tra gli invisibili, lavorano nei campi in tutta Europa, a condizioni peggiori dei colleghi uomini, già al di sotto di quanto previsto dalla legge. Questo è il quadro emerso da inchieste e ricerche di associazioni, docenti e giornalisti tra cui,
Un’alternativa etica e pulita per fare la spesa esiste e, sebbene rappresenti ancora una pratica marginale in Italia, si sta facendo strada tra l’opinione pubblica. E molto del merito va riconosciuto alle associazioni e alle realtà che si battono direttamente dai territori dove il sistema del caporalato coinvolge più braccianti in condizioni di
La donna cuoca, angelo del focolare e custode dei segreti di ricette e manicaretti è uno degli stereotipi più radicati in Italia. Dalla cucina e dalla Sicilia parte un progetto che li fa propri per ribaltarli: quella delle Cuoche Combattenti è, infatti, una storia di riscatto, di rinascita, di antiviolenza. Protagonista è Nicoletta,
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