Abitudini alimentari dei giovani italiani

Quali sono le abitudini alimentari dei giovani italiani?

Elena Rizzo Nervo

Cosa mangiano i giovani italiani? Siamo bombardati da analisi di mercato e sondaggi che riguardano il rapporto con il cibo delle più svariate categorie di popolazione, ma spesso non si parla delle nuove generazioni. Gli ultimi dati del Rapporto Eurispes, dicono che crescono i vegani in Italia, mentre recentemente alla quinta edizione de Linkontro su tendenze e consumo, Nielsen ha evidenziato che agli italiani piace “il senza”, ovvero prodotti integrali e vegetali, senza zucchero, senza uova, senza latte…e i giovani? È stata l’Università di Siena a intercettare questo gap e a porsi la domanda, cercando le risposte dai diretti interessati, attraverso un’indagine condotta dal Laboratorio Analisi Politiche e Sociali che ha studiato le abitudini alimentari dei giovani italiani.

Ecco cosa è emerso.

La ricerca dell’Università di Siena

Giovani abitudini alimentari

L’indagine è stata coordinata dal Laboratorio Analisi Politiche e Sociali (LAPS) del Dipartimento di Scienze Sociali Politiche e Cognitive (DISPOC) dell’Università di Siena e ha preso in esame un campione rappresentativo di 997 individui di età compresa tra i 16 e i 35 anni residenti in Italia.

Cosa orienta i Millennials nell’avvicinarsi al cibo? Quali sono i criteri nelle loro scelte di consumo? Certamente è il prezzo degli alimenti a farla da padrone, ma non è l’unico parametro. Vediamo insieme qual è l’orientamento verso il cibo dei giovani italiani.

Cibo, qualità e prezzo

Le abitudini alimentari dei giovani italiani sono orientate principalmente dal costo, come riportato nella ricerca: “È il prezzo la caratteristica che incide maggiormente sulla scelta dei cibi, con il 91% degli intervistati che la indica come molto o abbastanza importante”. Tuttavia, emerge con chiarezza anche un altro dato importante, ovvero che ai giovani interessano anche proprietà, stagionalità degli alimenti e sostenibilità, oltre ad un’attenzione al made in Italy.

Abitudini alimentari dei giovani italiani: cosa e come consumano?

Fattori rilevanti nella scelta degli alimenti

Scelta alimenti

Oltre al prezzo, i giovani italiani scelgono come alimentarsi in base a:proprietà nutrizionali del prodotto (importanti per  l’85% del campione)

  • stagionalità del prodotto (84%)
  • provenienza italiana del prodotto (83%)
  • affidabilità del brand (81%).

Inoltre, per tre quarti del campione è importante che il cibo sia prodotto a livello locale (75%), mentre una buona parte degli intervistati indica tra i criteri di scelta la leggerezza (68%) e la produzione biologica (66%).

Sostenibilità dei consumi

Ultimamente si parla molto e in modo critico di allevamenti intensivi e consumo di carne, anche in riferimento al costo per l’ambiente dovuto a produzione e trasporto. Si tratta di una tematica che non lascia indifferenti neanche i giovani italiani i quali, intervistati sulla disponibilità, in linea di principio, a consumare in modo ecologicamente sostenibile, si sono dimostrati favorevoli a diminuire il consumo di carne (77% degli intervistati), dove ciò risultasse utile a ridurre l’impatto del loro comportamento sull’ambiente.

Stili alimentari

Dieta salutare

In Italia, dove esistono anche differenti tipologie di consumatori di caffè, anche la scelta del cibo è una questione di “scuola di pensiero”. La ricerca senese, attraverso le risposte degli intervistati, ha individuato quattro tipologie di consumatori, corrispondenti ad altrettanti stili di consumo alimentare. Sono:

  1. i consapevoli, attenti alla salute e alla sostenibilità, rappresentano il 26% del campione. Questi privilegiano i prodotti biologici, quelli con marchio DOP, IGP, DOCG, i prodotti locali e quelli del commercio equo solidale
  2. gli sbrigativi, pari al 19% del campione, sono coloro che danno la precedenza alla praticità nella preparazione, quindi consumano frequentemente prodotti confezionati, come insalata in busta, surgelati, precotti, mangiano spesso snack e merendine
  3. i politeisti alimentari (il 24% degli intervistati) sono coloro che consumano di frequente prodotti di qualità (cibi biologici, prodotti locali con marchio DOP, IGP, DOCG) ma che, con la stessa frequenza, dichiarano di consumare cibi già pronti, alimenti confezionati, snack, ecc.
  4. gli agnostici alimentari, la categoria più consistente (31% del campione), è rappresentata da coloro che fanno un uso molto misurato dei prodotti inclusi in entrambe le categorie, sia quella degli alimenti qualitativamente superiori (ma spesso anche nel prezzo) che del cosiddetto junk-food.

È interessante, sottolineare, inoltre, che “a livelli di istruzione più elevati, la percentuale di consapevoli è sensibilmente più alta di quella degli sbrigativi (33% e 21% rispettivamente). Al contrario, gli sbrigativi prevalgono nettamente tra coloro che hanno un livello
di istruzione inferiore (24% contro 9% dei consapevoli).

Alimenti evitati

Per indagare le abitudini alimentari dei giovani italiani, è stata fornita loro una lista di cibi chiedendo quali evitano nella loro dieta. Si tratta di frutta, verdura, carne, pesce, pane, pasta, cereali e farine, latte vaccino e derivati, latte non vaccino, frutta a guscio, uova.

Al primo posto, tra gli alimenti evitati, viene indicato il latte di altri tipi di animale e i suoi derivati (evitati dal 23% dei rispondenti), seguito da latte vaccino e derivati (18%), dalla carne (14%), dal pesce (11%), dalle uova (9%), dalla frutta a guscio (8%) e dal pane/farine di frumento (7%). In pochissimi evitano pasta, frutta e verdura, mentre “Il 35% degli intervistati dichiara di non escludere dalla propria dieta nessuno degli alimenti indicati”.

Cibo e salute

Cibo e salute

Infine, per sintetizzare gli stili alimentari del campione, è stato chiesto agli intervistati di indicare in che misura fossero d’accordo con una serie di affermazioni circa le loro abitudini alimentari. Emerge che il 78% del campione vorrebbe seguire un regime alimentare più sano, ma spesso non vi riesce, il 64% ritiene di seguire una dieta sana per l’importanza che l’alimentazione riveste per la salute. Allo stesso tempo, il 49% degli intervistati mangia “ciò che più piace anche se alla lunga può danneggiare la salute.” Circa un terzo del campione si trova d’accordo con le affermazioni “Mangio ciò che più mi piace perché ciò che piace difficilmente fa male” (36%) e “Non do molta importanza al cibo, per cui mangio quello che capita” (31%).

Le abitudini alimentari dei giovani italiani che emergono dall’indagine dell’Università di Siena ci parlano di Millenials molto più attenti, informati e responsabili di quanto a volte la società non li dipinga. Siete d’accordo? Non è un caso, del resto, che siano proprio dei giovanissimi ad aver lavorato su spreco alimentare e soluzioni possibili nel nostro Paese, puntando su ricerca, confronto e apertura.

Giornalista pubblicista, Elena è nata a Bologna, dove vive e lavora. Per Il Giornale del Cibo si è sempre occupata di attualità, sana alimentazione e sostenibilità. Il suo piatto preferito é il Gâteau di Patate, "perché sa conquistare tutti, unendo gusto e semplicità". Per lei in cucina non può mancare una bottiglia di vino, "perché se c'è il vino c'è anche la buona compagnia".

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